mia cugina federica
Data: 05/05/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: jojo69, Fonte: RaccontiMilu
... ma mi disse anche che non si sentiva pronta. Per evitare di rompere quel magico momento con discussioni che l�avrebbero indisposta lasciai cadere il discorso e mi accontentai della semplice sega. Sega che durò parecchio, anche se ero ingrifato come un toro, solo perche la sua inesperienza la portava a non essere costante nei suoi movimenti. A volte si dilungava sulle palle più del dovuto, a volte si fermava per osservare meglio tutto l�apparato, a volte non usava la giusta velocità o forza, insomma dopo quaranta minuti eravamo ancora là. Alla fine, conscio che prima o poi qualcuno ci avrebbe cercato, appoggiai la mia mano sulla sua e le diedi il ritmo giusto fino a quando non raggiunsi l�apice del piacere. La sborra eruttò copiosa formando un laghetto nel mio ombelico e inzaccherandole la mano; qualche schizzo le finì sopra i capelli e sulla fronte. Contenta di avermi dato tanto piacere si guardò la mano e annusò il liquido che la ricopriva tacendo ogni commento. Io, che spiavo la sua reazione, non riuscii a capire cosa stesse pensando mentre guardava la sborra che le colava dalla mano finendo in terra. Come se ci fossimo dati un orario, sentimmo delle voci che si avvicinavano e rivestitici in fretta ci dirigemmo alla spiaggia, con l�intento di farci un bagno e scollarci di dosso i resti del nostro godimento. In acqua ci lavammo commentando il tempo perduto in questi anni in scaramucce amorose che non avevano mai portato a niente. Poi risalimmo. Fino alla sera qualche sguardo ...
... fugace e basta, dopo cena, però, dissi che sarei andato a fare il bagno di mezzanotte e se qualcuno voleva seguirmi� lasciando la frase in sospeso. Per fortuna mio cugino disse che sarebbe venuto volentieri dando, così, modo a mia cugina di aggregarsi. Così prima di mezzanotte io, i miei cugini e qualche amico di mio cugino ci avviammo alla spiaggia al lume di candele visto che la luce non c�era. Ci tenevamo tutti per mano perché la strada non era agevole e visto da lontano sembrava una fiaccolata sulla neve. Arrivati sulla spiaggia ci spogliammo dei pochi abiti che avevamo (la sera a mare fa fresco) e ci buttammo in acqua sparpagliandoci lungo tutta l�arenile. Neanche a dirlo io e mia cugina ci allontanammo dal gruppo sicuri che Il quarto di luna che splendeva in cielo avrebbe illuminato ben poco. Di li a poco di fermammo in un posto dove c�erano degli scogli taglientissimi ma che ci avrebbero riparato, sicuramente, alla vista degli altri. Mentre la baciai le slacciai il reggiseno del costume a cui seguì lo slip, ma se non potei pascermi con la vista del suo corpo, col tatto la esplorai tutta, per più e più volte. Che magnificenza quelle tette sode coi capezzoli irti dal freddo, e quel culo tondo che mi dilungai a plasmare senza risultato, quella pelle serica e quella fica così calda, pulsante così desiderosa di carezze. E mentre lei ricambiava i miei baci con la mano aveva trovato il cazzo e lo stringeva come se avesse paura che le scappasse e dopo averlo menato un paio di ...