1. mia cugina federica


    Data: 05/05/2018, Categorie: Incesti Autore: jojo69, Fonte: RaccontiMilu

    ... conosciuto da diversa gente, soprattutto coppiette, considerando il numero dei preservativi presenti, ma il mare manteneva pulita la spiaggia, ammassando tutto contro la parete di fondo. Stavo facendo queste considerazioni quando sentii un gridolino alle mie spalle: mi girai e vidi Fede con un ginocchio sanguinante, che avanzava, zoppicando, verso di me. Mi precipitai a soccorrerla e la feci distendere sulla sabbia, guardai meglio la ferita e vidi che non era niente di grave, un taglietto che faceva più impressione che altro. Lavai la ferita con l�acqua di mare e le chiesi cosa facesse lì a quell�ora. Fece l�indifferente e mentre mi distendevo vicino a lei sulla fredda sabbia mi chiese se mi dava fastidio che lei fosse lì. Intuendo quale era il suo vero scopo le dissi di no che poteva restare quanto voleva, tanto di spazio ce n�era per tutti. Davanti a noi il mare si perdeva a vista d�occhio e affacciandosi al di là degli scogli non si vedeva anima viva, eravamo soli in un deserto d�acqua. Non sapevo se balzarle addosso o lasciare a lei la prima mossa ma optai per la seconda e pochi minuti dopo accadde qualcosa. Volendosi alzare per andare in acqua si lamentò per il male al ginocchio e così mi precipitai ad aiutarla, la cinsi alla vita e ci avvicinammo al bagnasciuga. Appena in mare il sale le fece bruciare la ferita e così tornò sui suoi passi lamentandosi e risedendosi sulla spiaggia. Le dissi che conoscevo il rimedio per far passare il bruciore e passai subito all�azione: ...
    ... m�inginocchiai e cominciai a leccarle il ginocchio, levando così il sale, e mentre lo facevo le accarezzavo le cosce in un andirivieni sempre più frenetico. Lei si distese sulla sabbia lodando la mia cura dandomi modo, così, di arrivare dove non potevo quando era seduta. Infatti mentre, ormai, facevo finta di leccare il ginocchio ero salito ben più su e dopo averle lambito tutta la pelle delle cosce arrivai lì dove ambivo sin dall�inizio. Ma passai oltre, le sfiorai l�ombelico, sorpassai i seni e quando arrivai alla bocca le sussurrai: �come va adesso?� Lei forse non aspettava altro e facendomi un sorriso a 128 denti mi abbracciò e mi baciò sussurrandomi � benissimo�. Sempre baciandoci ci rotolammo sulla sabbia mentre le nostre mani si muovevano per conto loro e alla fine ansanti e sudati, ci ritrovammo nudi come vermi. Ci tuffammo in acqua per lavarci dalla sabbia e quindi ci stendemmo sugli asciugamani tenendoci per mano. Fianco a fianco ci siamo guardati negli occhi come a volerci dire fiumi di parole ma nessuno dei due proferì parola, erano gli occhi a parlare e a raccontarsi di frasi non dette, di tempi passati inutilmente a schernirsi, a non essersi mai presi sul serio. Questo esprimevano i nostri occhi e almeno da parte mia c�era un amore che mi travolgeva, m�impediva qualsiasi movimento, mi riempiva dentro, mi accontentavo di guardarla, sperando, forse, di comunicarle tutto quello che stavo provando in quel momento, magico, sublime, irripetibile. Forse lei capì questo ...
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