1. All'inizioooo .....


    Data: 06/05/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: moro_69

    ... il fatto che sembravano produrle una scossa elettrica.
    
    “Come sono diventati duri, sono come il mio uccello” - le avevo sussurrato.
    
    “Sciocco” - aveva borbottato con gli occhi languidi, abbandonata sullo schienale della poltroncina per meglio lasciarsi toccare, quasi distesa, ma al tempo stesso partecipe e attiva dei miei toccamenti.
    
    “Toccami anche tu” - le avevo chiesto io, a quel punto convinto che finalmente nulla mi sarebbe stato proibito.
    
    “Mi vergogno”.
    
    “Lo vuoi però”.
    
    “Questo che cosa c’entra, mi vergogno lo stesso. Non ci riesco”.
    
    “Chiudi gli occhi e provaci, dai che ti guido io”. Io le avevo afferrato la mano, ma lei me l’aveva immediatamente sottratta stringendosela sotto l’ascella:
    
    “No, lascia, non voglio”.
    
    Io le avevo appoggiato il viso sulla spalla affondandolo nell’incavo della sua gola e mentre con la mano spalancata riuscivo a stuzzicarle nel frattempo i due capezzoli, l’avevo baciata delicatamente sul collo leccandola come fosse un gelato. Faustina aveva risposto mugolando di piacere e a quel punto io ero arrivato a spingere la mano sotto la sua gonna scozzese con le pieghe fasciate con le calze di nylon verso l’alto, sino al bordo del reggicalze e di lì ero salito ancora sulla pelle nuda senza trovare resistenze né ostacoli. Faustina si era veramente levata le mutandine come io le avevo chiesto, è devo ammettere che tale era stata la mia emozione a quella scoperta, siccome ero rimasto in sostanza inceppato e incapace di fare ...
    ... nulla.
    
    “Non farmi male, ti prego. Nessuno mi ha mai toccato lì. Te lo lascio fare perché ti amo, però ho tanta paura” - m’aveva implorato abbracciandomi il viso con dolcezza.
    
    Le sue parole candide, essenziali e sincere m’avevano sciolto un groppo acido che portavo in gola sin da quando ci eravamo seduti in quel posto, quasi piagnucolando io l’avevo baciata sulle labbra. In quell’istante si era accesa la luce nella sala, rapidamente c’eravamo ricomposti, aiutati dai cappotti che portavamo in grembo e che riuscivano a mascherare con facilità le nostre azioni, non altrettanto però erano riusciti a fare i nostri vicini. Il mio sguardo aveva colto Mirella chinata su Costanzo, intenta indubbiamente a masturbarlo se non addirittura a succhiargli il cazzo. Si erano raddrizzati spaventati guardandosi intorno timorosi e soltanto dopo aver incrociato il mio sguardo e aver costatato che io ero l’unico che li avesse visti, m’avevano sorriso imbarazzati e si erano rimessi a conversare intensamente. Faustina distesa sul sedile non si era accorta di nulla.
    
    “Hai visto Mirella che cosa stava facendo a Costanzo?”.
    
    “No, che cosa?” - mi aveva risposto, guardandomi con i suoi grandi occhi grigi, liquidi e sognanti, che avevano imposto a me un grosso sforzo per sopraffare il desiderio che provavo ad abbracciarla lì in mezzo a tutti incurante delle possibili conseguenze.
    
    “Non ci crederai, ma glielo stava succhiando”.
    
    “Non è possibile, ma va la, non ci credo. Proprio Mirella, quella lì che ...
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