La mamma della recluta
Data: 10/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: golfer, Fonte: EroticiRacconti
Ottobre di un anno qualsiasi prima del 1980. Barletta provincia di Bari, caserma del reggimento addestramento di artiglieria. Il giorno dopo la cerimonia del giuramento delle reclute del III scaglione. Sono il caporal maggiore Cristiano Hondel, di Reggio Emilia, anni 23. Sto finendo il militare, la mia stecca conta ancora 38 giorni di “naia”. Il maggiore mi ha firmato la licenza per andare a sostenere un esame all’università di Modena, è l’ultimo esame … “tecniche di ricerca sociale”un esame complementare e non troppo impegnativo, 4 giorni di licenza più due per il viaggio. Il bagaglio l’avevo già preparato e appena ricevuto in mano il foglio di licenza via di corsa alla stazione ferroviaria. Salgo sul treno diretto notturno Lecce – Torino, trovo uno scompartimento di prima classe declassato a seconda classe, poltrone in velluto rosso un po’ consunte ma invitanti, c’è un signore che sta leggendo il giornale ed è seduto nel posto vicino al corridoio; sistemo il mio bagaglio il cappotto e il basco militare e mi siedo vicino al finestrino. Mentre il treno incomincia a muoversi entra nello scompartimento un’attraente e matura signora ben vestita e chiede se i posti sono liberi, annuisco e l’aiuto a sistemare il bagaglio, sceglie anche lei il posto vicino al finestrino, proprio di fronte a me e sorridendo mi ringrazia. Il treno prende velocità, prima di arrivare a Bologna ce ne vorrà del tempo, questo è un treno notturno e fa un mucchio di fermate, tiro fuori gli appunti ...
... dell’esame che devo sostenere e incomincio svogliatamente a ripassare. Dopo circa una ventina di minuti il treno si ferma ad una stazione, credo sia Cerignola, il signore saluta e scende. Appena il treno riparte il controllore passa a controllare i biglietti e ci avverte che il riscaldamento in quella carrozza non funziona, la signora ed io commentiamo con qualche battuta la situazione e ci spieghiamo anche il perché quel vagone fosse praticamente vuoto. Non c’è freddo e dopo qualche commento decidiamo entrambi di restare lì visto anche la comodità di avere lo scompartimento completamente a disposizione, anzi la “bella signora”, avrà poco più di 40 anni, si toglie le scarpe e si raccoglie nei sedili della sua parte dopo aver sollevato il bracciolo di velluto rosso. Incominciamo a parlare e subito vengo a sapere che si chiama Annapaola, sta rientrando a Milano dopo essere stata nella mia caserma per il giuramento del figlio Davide 19 anni. Voleva prendere una cuccetta ma le carrozze con le cuccette erano complete e allora si era adattata a salire su questo vagone. Era contenta di aver trovato uno scompartimento così comodo e come compagnia un commilitone di suo figlio che, viaggiando di notte, le garantiva anche un viaggio più tranquillo e sicuro. La conversazione diventava sempre più famigliare e sciolta. Avevo subito approfittato per complimentarmi con lei per il suo aspetto molto giovanile ed attraente che rendeva poco credibile il fatto che lei fosse la mamma di un ragazzo che già ...