Mangiarsi con gli occhi, scoparsi con l'anima. Parte 3
Data: 12/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Eternasognatrice
Restammo almeno un'ora a fissarci. Era meravigliosamente perfetto. i suoi muscoli disegnavano chiaramente una V sul ventre fino a scendere all' inguine; non era di quei ragazzi che vivevano per la palestra, i suoi erano soltanto frutti di giorni e giorni di allenamento in campo. Gli passavo un dito sulle costole e sentivo la pelle rialzarsi in tanti piccoli puntini bianchi , nei suoi occhi neri ormai potevo vederci il mare in tempesta e io mi sentivo come una piccola barca in balia delle sue onde. Li avrei baciati tutti quei sorrisi che mi faceva, avrei passato ore ad accarezzargli il petto nudo, a sentire il suo membro rigonfiarsi su di me e a ricominciare a fare l amore fino alle luci del mattino. Sapevo che quella cotta non mi sarebbe passata tanto facilmente e prima di peggiorare la mia situazione emotiva, con una scusa presi i miei vestiti, gli scoccai un bacio sulle labbra e mi avvicinai alla mia macchina. Non avevo il coraggio di guardarlo, sapevo che se mi fossi girata sarei rimasta per sempre e in quel momento non eravamo pronti ad incasinarci così la vita. Mi afferró per un polso e con voce rotta mi disse:"non andare via, resta con me! Resta con me questa notte. Non voglio che mi entri nei sogni anche questa sera, voglio svegliarmi e poterti sfiorare sapendoti al sicuro vicino a me". Sapevo di non poter incrociare i suoi occhi, sarei stata troppo debole per non urlargli in faccia che sarei rimasta volentieri per sempre, allora mi liberai dalla sua mano, indossai ...
... la maschera da stronza che ormai mi ero ben cucita addosso come una corazza e gli risposi:"non fare cosi Ale, non incasinarmj la vita". Chiusi lo sportello e mi sembró di non averlo sentito neanche respirare, come se il suo cuore avesse mancato dei battiti. Tornata a casa mi misi a letto ma incombevano su di me ancora pensieri perversi tanto da farmi completamente perdere il sonno: sentivo ancora il suo profumo addosso, avevo ancora la sensazione delle le sue mani tra le gambe, della sua lingua sul collo, delle sue labbra tra i miei denti. Passai 1 ora senza chiudere occhio ed intanto che pensavo ancora all'immagine delle mie gambe avvinghiate a lui, pensavo anche al fatto che aveva già casa pronta per la convivenza, che lei aveva portato già la maggior parte delle proprie cose lì nel loro "nido d amore", pensavo a mia madre che già mi stava organizzando il matrimonio, a mio padre che stravedeva per Luca il mio ragazzo e precipitai in un baratro senza via di ritorno. Passó un'altra ora ed intanto si erano fatte le 3 fin quando, presa da uno spasmo di psicopatia, infilai una felpa e andai verso casa sua. Lo trovai seduto sulle scale del portoncino con una sigaretta in bocca, gli occhi malinconici e l'aria di chi aveva passato un guaio bello forte. Quando mi vide un bagliore gli illuminó il viso, non disse nulla, corse soltanto ad abbracciarmi più forte che poteva. Tutte le mie paure si sciolsero in quell'abbraccio e fu così pieno di speranza che il cuore stava per schizzarmi ...