1. L'amore che va oltre....


    Data: 12/05/2018, Categorie: Tabù Autore: unoduetre, Fonte: xHamster

    ... aspetti, potei finalmente toccare mia madre come da tempo desideravo fare, come uomo e non più come un bambino.Da quel giorno per chissà quale assurda dinamica le coccole prima di addormentarmi tornarono ad essere ciò che erano sempre state, non più un desiderabile gioco erotico ma un momento di intimità materna alla quale evidentemente non voleva rinunciare neanche lei e così in maniera spontanea e naturale le due cose si scissero diventando due bisogni distinti e distinguibili. Il primo un amorevole gioco tra madre e figlio ed il secondo un naturale compromesso in continua evoluzione e proprio così arrivò la prima volta che mi masturbai davanti a lei.La mia forzata disinvoltura con la quale abbandonavo i suoi seni per recarmi in bagno non fu sufficiente a nascondere il motivo di quei miei distacchi repentini, mia madre sapeva, aveva capito e con lo stesso amore mostrato nel prendersi cura di me, mi lasciò libero di farlo davanti a lei senza dover ricorrere alle stupide strategie con le quali ogni volta mi arrangiavo per concludere le mie passioni.Alla fine di uno di quei giochi quando mi alzai fingendo mal di pancia mia madre guardandomi mi disse di farlo accanto a lei, mi disse che sapeva cosa sarei andato a fare e le sarebbe piaciuto che lo facessi di fianco a lei, sdraiato come sempre con la mia testa sulla sua pancia e le mie labbra sui suoi capezzoli, libero di toccarmi davanti ai suoi occhi.Arrivai al punto più alto del piacere senza dover immaginare nulla, i seni ...
    ... erano realmente sul mio viso e tra le mie labbra c’era veramente il suo capezzoli, nulla poteva essere più grande di quella sensazione profonda e liberatoria e nulla fu più bello dell’abbraccio che alla fine ci unì piangendo.Nonostante questa nuova libertà non approfittai mai della mia posizione, una sorta di timore reverenziale impedì alle mie voglie di assecondare i loro ripetuti accenni limitando le mie pulsioni a due volte al giorno, la mattina ed il pomeriggio quando c’erano le vacanze estive e dopo pranzo e la sera quando la quotidianità seguiva l’ordine naturale delle cose.È proprio questo ad aiutare noi esseri umani a metabolizzare e ad accettare gli eventi per poi considerarli normali, l’ordine naturale delle cose.Nessuno comprenderebbe se piuttosto che scriverlo glie lo raccontassi personalmente, tutti mi interromperebbero dicendo che la nostra è pura follia e depravazione, ma per e per mia madre accettare tutto questo è stato come accettare un romantico ed ovvio corso degli eventi, un corso che ci ha reso ancor di più un entità autonoma ed indipendente dal mondo esterno, un micro cosmo nel macro cosmo della vita che ha fatto del nostro “esperimento” un esperienza unica e forse irripetibile.Compiuti i sedici anni la mia vita sociale era ormai del tutto inesistente, studiavo in casa grazie ad insegnanti che venivano appositamente per me. Oggi come oggi ho chiaro davanti agli occhi il perché di quei professori, perché tra tutte quelle persone nemmeno una donna aveva mai ...
«1...345...8»