Sara e il professore - 4a parte
Data: 13/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: alessandro1987
... ragazzi a raggrupparsi nelle camere più grandi per poter dare inizio alla prima lunga notte della gita scolastica.
Il nostro non aveva voglia di nulla, a parte Sara ovviamente, ma questa non rispondeva ai messaggi, e quindi fece per coricarsi, quando lo schermo si illuminò: era Monica.
«Caro, ho cambiato idea, puoi salire da me? Ho un languorino, stanza 407»
L'uomo sbattè il telefono sul pavimento, era costretto a dar corda a questa matta!
«Maledetta stronza, ma vaffanculo, credi di comandarmi a bacchetta!», urlò, e subito però fece per indossare le scarpe, capendo di non avere altra scelta. Si rimise un po' in ordine ed uscì dalla camera. Percorse frettolosamente le scale e raggiunse la stanza della donna di corsa, quasi a voler sbollire la rabbia.
Bussò alla porta.
«Chi è?»
«Dai, sono io, apri»
«Ah, sei tu! Pensavo fossi già a letto, non mi hai più risposto», in effetti aveva ragione, nella foga si era scordato di scriverle.
«Come se avessi scelta...», disse lui, giù di tono.
«Oh, sei proprio uno stronzo, e dire che io sono stata sempre così comprensiva con te...»
«Puoi aprire per favore?»
«Ok, ok, meglio parlarne dentro»
La donna si alzò dal letto, andò ad aprire.
Il professore la vide dentro la stanza, abbassò lo sguardo, e noto che stava completamente nuda, dritta davanti a lui.
«Avanti, entra, prego», lo invitò lei.
«Spero tu non abbia frainteso i miei modi, caro», riprese a parlare ancora, mentre con la mano spingeva la ...
... porta, a chiuderla.
«Ho immaginato che domani avresti voluto dedicarti anima e, soprattutto, corpo, alla tua studentessa preferita, così ho pensato fosse il caso di anticipare il nostro... incontro»
«Ma di che studentessa parli?!», esclamò lui, senza particolare convinzione.
«Mi deludi, professore! Non pensavo potessi fingere in modo così superficiale, e poi pensavo avessimo già chiarito come stanno le cose»
«Senti, se mi devi rompere i coglioni...», ma l'uomo non potè finire la frase.
«No, tranquillo, i coglioni mi servono interi, però adesso fai il tuo dovere, ok?»
La donna si diresse leggera verso il letto, e si mise subito a pecorina.
L'uomo esitò, era tutto così surreale, così improbabile. La voce di lei lo fece rinvenire.
«Non sarà la passerina stretta di una minorenne, ma ti assicuro che ha il suo perché, e puoi anche sborrarci dentro se vuoi»
Il professore fece per calarsi i calzoni, ma fu interrotto di nuovo da quella voce.
«No no, leccamela prima, voglio che mi lecchi la figa»
L'uomo si chinò docilmente, non aveva molte vie di fuga, avvicinò la bocca, il profumo di quel corpo nudo lo eccitò, e, forte dell'erezione che iniziava a sentire tra le gambe, iniziò a leccarla.
«Ecco, bravo, leccamela tutta...», mugolò lei.
L'insegnante appoggiò le mani su quel culo bianco e sodo, e continuò a leccare e succhiare con forza, un po' ingolosito dalla situazione.
«Mmm, sì, sei bravo, valeva la pena di, mmm, aspettare, sì, così, mmm»
Il ...