1. TRA NATALE E CAPODANNO


    Data: 16/05/2018, Categorie: Etero Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    ... discorsi mentre parlavamo appunto di questo, che io e lei avremmo anche potuto dormire nudi insieme e non sarebbe successo nulla. Sì, magari io avrei provato desiderio manifestandolo con un�erezione (&egrave una bella donna) ma, al momento clou, ero sicuro che mi sarei tirato indietro.- Mi sembrerebbe di andare con mia sorella �Le dicevo, e lei la pensava come me, confessando entrambi che avremmo potuto essere una bella coppia ma����. ma mancava quel qualcosa, o forse era la paura di rovinare un�amicizia �sincera�. Insomma, non riuscivamo a spingerci �più in là� e nemmeno lo volevamo, consci che l�appagamento di un momento, di un desiderio, avrebbe lasciato l�amaro in bocca a tutti e due. Lei, romantica come poche, cercava un sentimento diverso da quello che potevo darle io. E non &egrave certo da condannare per questo.Capirete quindi come la situazione sia ingarbugliata nei presupposti se pur tranquilla nei comportamenti.Pochi giorni fa un episodio si &egrave aggiunto cambiando parzialmente le carte in tavola.Eravamo a casa sua, dopo Natale, per la classica �cena degli avanzi�. Momento di far fuori quanto rimasto in compagnia degli amici. Una festa ulteriore.In diversi ci ritrovammo con la consueta allegria e poi, man mano, tutti se ne andarono fino a quando rimanemmo soli io e lei, su due sedie accanto al fuoco del camino, crogiolandoci nel tepore, chiacchierando mentre decidevamo dove andare a finire la serata.Chiacchiera su chiacchiera, l�argomento finì sempre lì, ...
    ... una costante di quando rimanevamo soli. Stavamo bene lì, rilassati, un bicchiere di buon vino bianco ci faceva compagnia. Decidemmo di non uscire, di restare tra noi in quell�atmosfera calda e protettiva.Ancora una volta i discorsi finirono sui suoi bisogni, sull�uomo che in quel momento le piaceva ma di cui non era sicura, ancora una volta cercai di convincerla a non avere tanti pudori, che non significa diventare zoccole ma vivere pienamente la propria vita, di fregarsene dei luoghi comuni che tanto doveva rendere conto solo a sé stessa. Prole dette e ridette e alla fine la frase uscita ultimamente:- Mi dispiace tanto di non poterti dare quello che veramente vuoi �Valeria &egrave espansiva, ha di questi slanci, e una volta in più si alzò e mi venne addosso:- Amore �Mi disse sedendosi sul mio ginocchio, le belle gambe velate dalle calze nere che sporgevano ai lati. Come altre volte ci abbracciammo scambiandoci baci di affetto e non desiderio, come altre volte quando finimmo non si tolse e, abbracciati, continuammo a parlare.Ora, Valeria &egrave una che non sa stare ferma e anche in questa occasione si mosse sopra la mia gamba mentre parlavamo. Era seduta a cavalcioni e quindi la mia coscia era a contatto con la sua intimità e, muovendosi lei, questa mi si sfregava contro, cosa successa altre volte ma senza malizia, invece ora c�era qualcosa di diverso, lo notai da un silenzio improvviso, dai muscoli della sua schiena irrigiditi sotto le mie mani, dal respiro mutato. I suoi ...