1. Il venditore ambulante 3 -la finestra- ii


    Data: 17/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio, Fonte: Annunci69

    Durante quei mesi mantenni il contatto con il venditore ambulante che, di tanto in tanto, ci vedevamo ma oltre a scopare riuscimmo anche a presentarci, si chiamava Franco. –“Dammi cinque minuti che mi sposto”- rispose a quel messaggio. Qualche minuto dopo arrivò la chiamata –“Ei maialina allora come va?”- domandò subito –“Tutto bene, sono sola soletta e calda”- , -“Sei sempre la solita vogliosa di cazzo, vero?”- , -“Si, ho voglia di cazzo!”- , -“Che porca che sei. Domani pomeriggio ti sfondo!”- , -“Sfondami ora dai, raggiungimi”- , -“Non posso, ci vediamo domani alle sedici”-. Chiudemmo la conversazione e finii per sborrarmi addosso, solo il sentire la voce mi fece impazzire. Il giorno dopo, prima del suo arrivo, cominciai a prepararmi, Franco a ogni appuntamento aveva un regalo per me, sempre e perennemente la biancheria intima: completini, autoreggenti, scarpe alte ect ect.. tutte acquistate nelle bancarelle dei colleghi o online. Portandomi allo specchio cominciai ad agghindarmi per bene. Scelsi di indossare un corpetto nero con autoreggenti, perizoma e tacco a spillo nero. Amavo guardare il corpo tonico e maschile sotto quelle vesti succinte, mi facevano sentire desiderata e maiala. Passando il rossetto rosso fuoco sulle labbra sentii il telefono suonare –“Preparati, ho una sorpresa”- , –“Vediamo un po’ se indovino.. il completino leopardato che ti piaceva tanto?”- , -“No, molto meglio.
    
    Qualcosa che ti piacerà parecchio”- , -“Sai che sono curiosa, sbrigati ad ...
    ... arrivare se no inizio a toccarmi da sola”- , -“Fai la brava. Arrivo!”-. Chissà cosa aveva in mente, ero davvero curiosa.
    
    -“Zzzzzz”-
    
    Suonò il citofono e andai ad aprir la porta stando attento a non farmi vedere dai vicini. Entrando Franco salutò –“Ciao maiala”- alla mano non portava la solita busta di carta con la sorpresa. Entrammo in camera, quel pomeriggio indossava un pantalone blu notte con una polo rosa -“Allora che mi hai portato?”- domandai curioso –“Sssh fai la brava, vieni”- rispose prendendomi per mano e portandomi al balcone. Si mise dietro poggiando il pacco semiduro al culetto e tenendo le mie spalle ferme con le mani –“Vedi là? Quell’ auto verde?”- indicando da una fessura della serranda una vecchia vettura parcheggiata. –“Si, la vedo”- sentii le sue mani scivolare dalle spalle lungo la schiena sino ai glutei –“Là dentro c’è la sorpresa, ora devi dirmi se la desideri oppure no”- sussurrò alle orecchie con voce calda e suadente. Il mio corpo iniziò a sentire caldo, la sua presenza alle mie spalle e le sue mani, che adesso si facevano spazio sotto il perizoma, mi eccitavano da morire. –“Dimmi che devo fare”- domandai sussultando di piacere mentre due dita umide iniziarono a penetrarmi il buchetto già caldo e largo –“Là dentro c’è mio figlio Luigi, gli ho detto che dovevo sbrigare una commissione e l’ho lasciato solo in auto ad aspettarmi. Voglio scoparti al balcone davanti a lui”- la sua lingua affondò dentro le orecchie continuando a sditalinarmi. Ero già calda e ...
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