1. Paola


    Data: 17/05/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: sexasis70

    ... piccioncini. Io e Giulia eravamo molto amiche e io sapevo tutto. O meglio, sapevo tutto quello che mi diceva lei.
    
    Il punto che credo interessasse a lui era il sesso. Probabilmente voleva sapere se lo avevano fatto.
    
    Chissà che cosa aveva raccontato Marco. Beh, i racconti di Giulia erano stati piuttosto piccanti. Ma non volli dire nulla. "Non so molto. Ma credo che non ci sia granché da sapere". Renato non si mostrò deluso. Mi sarei aspettata un frettoloso saluto ma non accadde. Cambiò radicalmente discorso. "Ci verrai alla festa di Alessandro?" Ero spiazzata. Era un invito o stava parlando a caso? "Tu vorresti che venissi?" chiesi a mia volta. "Si." disse deciso "Lo vorrei davvero". Un brivido mi attraversò la schiena. Stavamo flirtando. Io stavo flirtando con Renato, uno degli oggetti delle mie fantasie. L'eccitazione saliva e l'ansia cresceva. Stavo perdendo lucidità e rischiavo di fare un casino. "Allora verrò!" dissi con tono fintamente deciso. Lui se ne accorse. "Non volevo metterti in difficoltà" disse rassicurante. "Il fatto è che tu mi piaci molto e volevo fartelo capire". Stavo per svenire. "Mi prendi in giro?" chiesi, non riuscendo più a sostenere la parte della ragazza sicura di se. Ora nella mia testa si affollavano pensieri di ogni genere. Passeggiate mano nella mano. Sguardi invidiosi delle ragazze che ambivano a Renato. Baci dolci. Ma sopra tutte queste romanticherie si piantò come un chiodo un pensiero: volevo che fosse lui a prendere la mia verginità. ...
    ... Volevo toccarlo. Volevo toccare il suo viso, il suo corpo, il suo uccello. No, uccello non mi piaceva, io volevo toccare il suo cazzo.
    
    Di nuovo mi estraniai completamente, tanto da non sentire le sue parole. "Paola! Paola! Ti senti bene?" mi chiese. Era un po' in ansia. "Si" dissi "ti dispiace se ci sediamo?" Ci mettemmo in un posto appartato tra gli alberi. Istintivamente lo avevo condotto io lì. Ora desderavo solo cadere tra le sue braccia... e non solo.
    
    Con la scusa di respirare meglio, mi slacciai i primi bottoni della camicetta. La scollatura non passo inosservata. "Hai un seno bellissimo." disse. "Tu sei sempre così diretto?" "Si, sempre" rispose. Allora feci una cosa che mai avrei creduto possibile, gli presi una mano e la misi sul mio seno. "Anch'io" risposi.
    
    Prima che Renato si riprendesse dalla sorpresa gli misi una mano sulla patta dei pantaloni. "Voglio essere diretta anch'io. Sto facendo cosa che non mi appartengono. Sto dicendo cose che escono da sole dalla mia bocca. E' come se fossi ubriaca... Io... Non capisco..." Mi abbracciò. Fu tenero e rassicurante. Restammo abbracciati per diversi minuti. Poi il mio lato più nascosto riprese il sopravvento. Con la mano gli strinsi l'uccello. Stavolta non mi fermò. Completamente obnubilata dall'eccitazione glielo tirai fuori e cominciai a masturbarlo. Vidi il piacere e la sorpresa sul suo volto. Soprattutto il piacere. In quel momento avrei fatto qualsiasi cosa mi avesse chiesto. Ma lui non chiese. Accettò quel ...