Con la guida dello zio
Data: 19/05/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: RedTales
... quindici anni. Ogni tanto mi portava a passeggiare in montagna. D'estate stavamo via anche l'intero fine settimana, dormendo in tenda. Una sera me lo prese in bocca e poi mi chiese di scoparlo. Lo feci. Non ho più smesso...”
“Ah.”
Il ragazzo aveva il viso in fiamme. Non riusciva a non staccare gli occhi dal tablet e da quella foto anche se cercava di non guardare. Lo zio si sedette vicino e cominciò a far scorrere le immagini. Si misero a guardarle in silenzio e, quando la mano dell'uomo gli si appoggiò tra le gambe, lo trovò in erezione.
“Ti sei eccitato?”
Bruciava in viso. Non rispose. Si sentì palpeggiare e quindi, continuando a fissare il piccolo schermo, lo sentì aprire la cerniera. La mano provò a intrufolarsi nell'apertura trovando quello che cercava. Poco dopo anche il bottone si aprì e gli slip si abbassarono liberando il suo uccellino che puntò dritto verso l'alto.
La mano lo afferrò delicatamente e iniziò a far scorrere la pelle sopra la cappella.
Senza staccare gli occhi dalle scene che continuavano, automaticamente, a scorrergli davanti, si contrasse, lasciò fuggire qualche respiro interrotto e dei gemiti. Gli piaceva da impazzire quello che gli stava facendo. Si ritrovò bagnato senza accorgersene.
“Ti fai le seghe?”
Non disse niente.
“Tutti i ragazzi si fanno le seghe...”
“Si”.
Tutto finì li, il tablet fu appoggiato più in la, gli porse il bicchiere, si asciugò la mano, gli passò della carta perché si pulisse e gli propose di ...
... fare un'altra guida domani.
“Magari la facciamo con più calma...”
Lo guardò ma lui abbassò lo sguardo e si salutarono.
Michael se ne andò rimuginando per tutto il tempo su quanto era successo. Soprattutto sul fatto che gli era piaciuto da morire. Molto, ma molto di più di quando si toccava e schizzava da solo. E adesso? Non sapeva cosa pensare, ne di se ne dello zio. Perché era successo? Perché lo aveva lasciato fare? Perché gli era piaciuto? Pensò e ripensò in ogni momento alla situazione ma non riuscì a trovare una risposta decente. Era successo perché doveva succedere. Pensò che adesso lui poteva essere considerato gay, che anche suo zio lo fosse. Ma perché la mamma non gli aveva mai detto niente dello zio? A casa non provò nemmeno ad accennare allo zio perché magari si sarebbero insospettiti.
Quella notte dormì poco e male e alla mattina era così stranito che preferì non andare a scuola anche se a metà mattina si mise a studiare e, nel tardo pomeriggio ritornò dallo zio.
“Quello che è successo ieri, se vuoi, lo buttiamo via e lo dimentichiamo. Non so nemmeno io perché sono andato così oltre...”
Michael non rispose e lo zio lo considerò un si.
Poco dopo erano in macchina, a differenza delle altre volte si sentiva solo la musica. Tra loro era sceso il silenzio.
“Se vuoi possiamo lasciar perdere. Ormai sai guidare bene. Possiamo smettere di fare delle guide.”
“Come vuoi.”
Una decina di minuti dopo erano sotto casa.
L'uomo pensò che si sarebbero ...