Un caffè al bar
Data: 20/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: DonnaCamaleonte
Il bar non era particolarmente affollato, quel giorno. Finalmente la primavera era arrivata in tutto il suo splendore, permettendomi di indossare abiti più leggeri e colorati.Quel giorno, optai per un abitino a fiorellini rosa, avvitato e con uno scollo non profondo, ma accennato e che lasciava intravedere le mie forme. Un seno non troppo imponente, ma sodo e giusto per il mio fisico, non così giunonico e imponente.Mi accomodai nel giardino esterno del bar, accavallando le gambe in attesa che il cameriere arrivasse per prendere la mia ordinazione: un the freddo alla pesca e un croissant alla marmellata, con burro a parte. Avevo voglia di una colazione da consumare con calma, godendomi il sole e, finalmente, un giorno di ferie.Sul viso occhiali da sole formato maxi, ai piedi un paio di sandali con il tacco alto e al di sotto del vestito un perizoma che avevo provveduto ad infilare per bene nella mia carne. Desideravo sentire quella fettuccia stretta fra le mie labbra, desideravo avvertire la sensazione di piacevole dolore e della stoffa che lentamente si bagna di umori e di eccitazione. Desideravo sentire all'improvviso il brivido del piacere che colpisce quando meno me lo aspetto e che magari trasforma il mio viso in pubblico, nella situazione meno appropriata possibile.Con piccoli movimenti sulla sedia, presi a dondolarmi, cercando di fare in modo che nessuno si accorgesse di quello che stavo facendo ed il risultato non tardò ad arrivare.Cominciai a sentire la fettuccia ben ...
... piantata fra le mie labbra fare il suo effetto e accarezzare la mia intimità, dapprima con una sensazione di doloroso fastidio, per poi, lentamente, lasciare il posto ad un morbido languore. Il cameriere arrivò con la mia colazione proprio nel momento di passaggio dall'uno all'altro; dentro di me ringraziai profondamente per avere indossato degli occhiali da sole che mascheravano alla perfezione l'evidente desiderio dei miei occhi.Portai il the alle labbra, con un piccolo, sensuale sorso e mi resi conto che qualcuno, dall'alra parte del giardino, mi stava osservando. Era lo sguardo di un uomo dalle spalle larghe, anche lui con gli occhiali da sole. Potevo, a distanza, intuire che la sua attenzione si era focalizzata su di me, sulle mie gambe curiosamente accavallate, sui miei piccoli movimenti, sul mio corpo che non riusciva proprio a stare fermo. Sorrisi nella sua direzione, domandandomi se effettivamente guardava me o magari era semplicemente perso nei suoi pensieri. Rispose al mio sorriso e capii che non mi ero sbagliata.Decisi di voltarmi lentamente, facendo finta di ignorare le sue attenzioni.Poco dopo, con la coda dell'occhio, lo vidi alzarsi dalla sua postazione e avvicinarsi a me. "Posso?", mi chiese, ma non aspettò la mia risposta e si sedette sulla sedia di fronte a me. Non mi diede modo di decidere se farlo accomodare o meno, ma da dietro quelle lenti scure potevo sentire il suo sguardo indagatore che intuiva esattamente ogni forma del mio corpo. Potevo avvertire ...