Un caffè al bar
Data: 20/05/2018,
Categorie:
Etero
Autore: DonnaCamaleonte
... un desiderio nemmeno troppo latente di sentire la consistenza della mia pelle, di capire per quale ragione continuassi a dondolare."Io mi chiamo Daniele; sono rimasto incuriosito da una bella signorina tutta sola e così eccomi qui"."E chi ti dice che io sia sola", fu la prima risposta che mi salì alle labbra."Il fatto che il tuo cavaliere non sia ancora arrivato mi fa dedurre o che sia completamente pazzo a lasciarti sola, oppure che non ci sia nessun cavaliere, e allora mi proporrei in questa veste".Quella affermazione così fuori dal tempo mi fece sorridere e il baldanzoso cavaliere comprese di avere acquistato punti sul terreno di gioco. Lo vidi osservare il mio tavolo, sul quale era ben messo in evidenza il mio croissant ancora intatto, il bicchiere di the bevuto per metà e una ciotolina con del burro ammorbidito, visto che era un pò che stava al sole.Lo vidi avvicinare il suo dito alla ciotolina, intingerlo dentro e appoggiarlo con delicatezza sul croissant. Quel gesto mi provocò un brivido lungo la schiena, che sulle prime non seppi imputare con precisione a quel movimento o alla fettuccia che, all'improvviso, sembrava darmi sensazioni amplificate. Iniziai a irrigidirmi sulla sedia e il mio cavaliere se ne accorse. Non sapevo cosa dire, ma lui non sembrava minimamente turbato dal mio silenzio, anzi. Mi chiese di mordere il croissant e con un gesto scavallò le mie gambe.Non poteva proprio immaginare il segreto che le mie gambe stavano custodendo, ma sembrava quasi che lo ...
... intuisse, almeno questo avvertivo sotto la pelle. Sembravo ipnotizzata e lo lasciai fare. La cosa mi stava eccitando, sembrava incredibile ma era così. Allontanò la sua mano dal mio ginocchio e mi chiese semplicemente di continuare a fare quello che stavo facendo, poichè sembrava che mi stesse piacendo.Si appoggiò allo schienale della sedia e, sempre in silenzio, prese a osservarmi. Le mie ginocchia erano appena discostate e i suoi occhi puntati lì. Continuavo a muovermi, lentamente, ma quel trattamento auto inferto, oltre ai suoi occhi incollati al mio corpo non mi lasciavano scampo: era una sensazione che non riuscivo a dominare, a placare.Sentivo il piacere montare lento dal basso, un piacere potente, lento, costante e soprattutto completamente avvolgente. Il mio cavaliere si era perfettamente reso conto di quello che stavo facendo, ma non sembrava affatto intimorito. "continua a fare quel che stai facendo. Continua a farlo per me", mi disse semplicemente e io non mi tirai indietro.Presi a muovermi con maggior decisione, lasciando che la fettuccia del perizoma aderisse del tutto al mio clitoride ormai gonfio e desideroso di esplodere in un orgasmo desiderato e cercato a lungo.E così fu.Fu improvviso e sotto il suo sguardo. Sentii il bacino irrigidirsi e il piacere sciogliersi in umori densi e copiosi. Il mio viso non potè nascondere l'appagamento del momento.Il mio cavaliere, visibilmente soddisfatto, si alzò dalla sedia, si avvicinò al mio orecchio e, prima di ...