1. La tua sissy


    Data: 21/05/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: sissybambola

    ... alcol ci misi tempo a capire che quello che pensavo fossero due dita sue che mi premevano sulla chiappa era invece il suo uccello bollente. Lo volevo nel culo, adesso lo sapevo con certezza, e lo afferrai con una mano e lo avvicinai al mio buchetto. Non ce la fai piu', lo vuoi subito ? - - Si, lo voglio - Mi chiese di fargli un pompino per lubrificarlo ma io non mi sentivo pronto anche per quella
    
    esperienza, così rifiutai. Allora lui si alzò e ando in bagno. Pensavo si fosse arrabbiato e gia stavo pensando di prenderglielo in bocca quando tornò con un vasetto di crema idratante nivea. Sentii che me lo spargeva attorno al buco e poi sentii che il suo uccello mi scivolava dentro. La sensazione che provai fu stupenda, non solo non mi faceva male, ma avvertivo piacere e sfregavo le mie chiappette nude sul suo corpo peloso. Mi scopo' facendomi sentire veramente una puttana ed ad un certo punto sentii che mi si riempiva il culo di un liquido bollente. Lui andò in bagno ed io rimasi lì, mi piaceva avere il culo sporco del suo sperma e i pantaloncini calati, difatti mi addormentai così. La mattina dopo mi svegliai con il culo bagnato e solo nel letto. Dormivano tutti, compreso Fabio che dormiva su di un divano. Mi disse poi che mi aveva pisciato sul culo mentre dormivo...
    
    Dopo la mia prima esperienza tornai a casa sconvolto. Mi lavai il buco nel bidè e potevo ancora sentire l'odore forte dello sperma. Mi sentivo veramente puttana, e mi piaceva l'idea di essere diventata la ...
    ... troietta del mio amico. Ogni volta che ripensavo al suo uccello che mi entrava nel culetto impazzivo di piacere e sentivo di essere ormai una puttana da rombare e sottomettere. Il giorno seguente non lo vidi e la sera tornai a casa pensando continuamente a quanto era successo la sera prima e eccitandomi al pensiero di venire di nuovo scopata quanto prima. La mattina dopo lo incontrai al campetto e mi fece un segno di appartarci. Andammo dietro le scuole, dove di solito ci riunivamo per bere e fumare di nascosto. Lui mi disse che non avrebbe detto niente a nessuno a patto che io facessi quello che voleva lui e che da quel momento ero la sua schiavetta. Quando mi chiamò schiavetta mi eccitai così violentemente che volevo prenderlo nel culo in quel momento, così mi girai e mi tirai gia i pantaloncini. Lui mi schiaffeggio' il culo - Che puttana che sei, non qui però,andiamo nel mio garage - Andammo nel suo garage e subito si scese i jeans e le mutande mettendo in mostra l'uccello. Era lungo e grande, duro, e io pensai che la sera prima lo avevo avuto nel mio culo. - Succhiamelo stavolta troia - disse. Io tentennai ma lui mi minacciò - Se non lo fai vado subito a raccontare dell'altra sera - Mi tolsi i pantaloncini e le mutandine restando a culetto nudo e mi inginocchiai davanti a lui. Il suo uccello era duro e bollente quando ci passai sopra la lingua. Decisi che se lo dovevo succhiare tanto valeva farlo per bene, così me lo mangiai di gusto leccandolo da troia. Mentre succhiavo lui ...