1. Pomeriggio diverso...il caffè


    Data: 12/09/2017, Categorie: Prime Esperienze Autore: terramai, Fonte: Annunci69

    Erano passati tre giorni da quando Marco e Elena si erano incontrati.
    
    Lui pensava spesso a quell’ incontro improvviso ma era convinto che niente succede per caso e pertanto avrebbe dovuto esserci un seguito.
    
    Anche lei pensava
    
    Quella mattina Marco si era svegliato di buon umore, aveva aperto le finestre e un tiepido sole primaverile mattutino aveva invaso la sua camera. La vista del suo letto, ancora disfatto, pieno di sole, ma vuoto lo convinse che era giunto il momento di telefonare a Elena per invitarla a… riempire quello spazio vuoto nel letto.
    
    Erano già le 10 e pensò che forse era l’ora giusta per chiamare.
    
    Prese quella scatola di fiammiferi su cui aveva scritto il numero di Elena e che aveva conservato con cura.
    
    Compose il numero. Il telefono cominciò a suonare. Marco attese a lungo, forse, pensò, è già uscita.
    
    Dopo un’attesa che a Marco era sembrata interminabile, senti qualcuno che dall’ altra parte della linea sollevava lentamente la cornetta del telefono; una voce caldo, impastata ed assonnata rispose.
    
    Si rese conto di aver interrotto il sonno di Elena e, come si usa in queste occasioni, azzardò:
    
    “Scusa Elena, stavi dormendo?”
    
    “Ma chi sei?”
    
    “ Marco, ti ricordi l’altro pomeriggio al cinema?”
    
    “ Ah!!!!!! Certo che ti riconosco… come potrei non ricordare.”
    
    “Mi dispiace, pensavo che fossi già alzata”
    
    “Non importa, anzi! La tua voce è un piacevolissimo buongiorno”
    
    “Grazie, anche per me è un piacere sentirti. Ma se vuoi ti chiamo ...
    ... più tardi.”
    
    “No, sono qui a letto e mi piace sentire la tua voce. Sai? Mi piacerebbe che tu mi sussurrassi un “buongiorno” carino.”
    
    “Hai voglia di tenerezze?”
    
    “Si, ma soprattutto ho voglia di te! Il ricordo di quel pomeriggio mi eccita sempre.”
    
    “Anche a me… il ricordo delle tue labbra, del tuo sesso appena sfiorato.”
    
    “Ti piaceva?”
    
    “Molto”
    
    “Allora facciamo un gioco! Io chiudo gli occhi e te prendi la mia mano e la guidi dove immagini vorresti la tua”
    
    “Immagino il tuo corpo, Elena, disteso su quelle bianche lenzuola. Indossi solamente una camicia da notte che si è sollevata e ti lascia scoperto il sesso. La tua mano scivola lungo il tuo ventre, lentamente raggiunge quel dolce rilievo. Solamente pochi peletti biondi lo ornano. Le tue dita ci giocano poi scivolano tra le tue cosce che lentamente hai allargato. Le senti? Senti che stuzzicano il tuo clitoride? Accarezzalo come sai fare tu e come hai fatto tante volte nella tua intimità. Immagina le mie dita: sono le mie dita che ti toccano.”
    
    “Si Marco, allargo le cosce; fammi sentire le tue dita che mi posseggono.
    
    Fammi sentire la tua puttana! Spingile dentro.”
    
    Così dicendo Elena aveva allargato completamente le cosce e si stava masturbando.
    
    Anche Marco non era rimasto insensibile alle sue parole e, soprattutto, a quella voce sensuale e piena di desiderio. Era ancora con il pigiama per cui non ebbe difficoltà a tirare fuori il suo cazzo che, nel frattempo, si era fatto duro e grosso.
    
    “Elena!! ...
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