1. Il servizio all'università


    Data: 25/05/2018, Categorie: Etero Autore: SweetSweetHolySlut90, Fonte: Annunci69

    ... sembrava la trasformazione dello stesso fiore da cui si nutriva, aveva un piacevole odore di piacere, io sudato affondavo nella sua calda fica ed il mio dito nel suo culetto. Poi uscii, e iniziai a leccarglielo, la girai e le affondai la lingua anche nelle fica, strizzandole le tette, mentre lei agevolava la mia lingua allargandosi le labbra. Sentivo i suoi umori su di me, iniziai a salire, leccandola ovunque, prima di lasciare che il mio cazzo le entrasse di nuovo dentro la fica. Quasi soffocandola con la mano iniziai a dare affondi sempre più decisi, quasi incurante se lei godesse o meno, quasi che dovessi scoparla come si fa con una puttana, una troia da punire. :-Sei una troia, lo sai vero? Lo sai che c'è uno che si starà segando di là, magari dopo va in bagno e sborra pensando a te, e vorrebbe chiavarti, ma non può adesso, non può perchè non glielo permetterei, lo lascerei solo annusare i tuoi umori, magari passarti un dito sulla fica e poi succhiarselo, ma niente più.-
    
    Lei mugolava come se aspettasse da una vita, o se la sua vita fosse far godere, fosse far stare a cazzo in tiro, fosse esser ammirata e desiderata. Disse solo :-Chiamalo, chiama quel segaiolo cazzo, chiamalo, voglio che mi scopi davanti a qualcuno col cazzo in mano, non mi importa ...
    ... chi, uno del primo anno, un docente, il bidello, cazzo sfondami.-
    
    Mi sdraiai sulla panca, e lei venne a sedersi sul mio cazzo, quando era bello lucido di umori le iniziai a passare la cappella sul culo, e nonostante fosse restia cominciai ad incularla, questa volta però con calma, senza la foga di prima, come per darle tempo di accettarlo, ma sopratutto per godermelo appieno. Fra un affondo e l'altro, fra una follia e l'altra sentii qualcuno passare sotto la finestra, fuori e parlare del treno delle 18,45 che stava per arrivare alla stazione.Uscii da lei, sputandomi di nuovo sul cazzo, le entrai ancora in fica, e quando ormai, fra il tempo che stringeva e la voglia del momento, non trattenevo più la sborrata, mi alzai e finii per schizzarle tutta la faccia e la maglietta alzata sopra le tette. Continuò a succhiare, come a godersi il mio piacere, io fuori dal tempo, guardavo i suoi occhietti furbi, le sue labbra calde, ed il mio cazzo ancora duro. Si alzò, lasciandomi a cazzo di fuori in un angolo, si alzò pantaloni e slip, si rivestì andando verso la borsa. Pensavo alla mia pazzia, ed un attimo dopo la vidi sgattaiolare fuori dalla porta. L'attimo ancora dopo ero nei corridoi, ed uno di quei ragazzi di prima mi disse:- Complimenti- e mi fece l'occhiolino . 
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