1. Il colino cap. II


    Data: 12/09/2017, Categorie: Etero Autore: passepartout, Fonte: EroticiRacconti

    Sabato decisi di andare alle Scuderie del Quirinale, c’era una mostra su Caravaggio. Il clima cominciava ad essere fresco, così indossai il mio giaccone da marinaio e mi avviai con l’auto alla metro. Scesi alla fermata di Repubblica e percorsi tutta Via Nazionale, raggiunta l’entrata delle Scuderie entrai. Nonostante la riapertura del Palazzo delle Esposizioni, quello delle Scuderie è uno dei migliori spazi espositivi di Roma; al contrario del Vittoriano, dove le opere esposte vengano schiacciate negli spazi angusti, nelle Scuderie si distendono, dando il meglio di loro stesse. Ero già alla terza sala, quando vidi Olivia accompagnata da una signora più o meno della sua età, stavano commentando un quadro molto suggestivo del talento milanese. Decisi di essere audace, così mi feci largo tra la folla ignorando il più della mostra, fino a quando con studiata casualità ci trovammo a fissare lo stesso quadro, la salutai fingendo sorpresa. “Olivia!” “Bruno! Appassionato di Caravaggio anche lei?” “In generale di pittura signora e questo appuntamento non potevo perderlo.” “Mi sembra giusto. Perdonate la mia maleducazione.” Fece rivolgendosi alla sua amica e poi a me. “Lei è Lucia.” “Piacere Bruno.” Ci stringemmo la mano. “Lucia, questo simpatico giovanotto è il responsabile delle vendite della sala da tè dove mi reco spesso il pomeriggio.” La sua amica sorrise debolmente, forse per nulla interessata all’argomento Bruno. Continuammo per un po’ a seguire la mostra insieme, commentando ...
    ... di tanto in tanto, poi per non essere invadente mi congedai, ma prima di allontanarmi Olivia mi bisbigliò qualcosa all’orecchio. “Aspettami fuori alle otto.” Continuai la mia visita, poi verso le otto meno un quarto uscii e mi misi dalla parte opposta della strada. Alle otto in punto uscirono. Olivia mi vide, ma fece finta di nulla, si fermò ancora qualche minuto con la sua amica e poi si congedò da lei, aspettando che si allontanasse nella direzione opposta. Attraversò la strada e mi raggiunse. “Ci tenevo a scambiare due chiacchiere con lei, ma dovevo prima liberarmi di Lucia, non amo i pettegolezzi.” “Certo, capisco.” Dissi mentre con la mano la invitavo a seguirmi in direzione di Via Nazionale. Non sapevo ancora cosa avremmo fatto, ma mi faceva già piacere sapere che voleva trascorrere del tempo con me. “È venuto con la macchina?” “Con la metro, e lei?” “Mi ha accompagnato la mia amica.” “Come andrà a casa?” “Prenderò un taxi, non è un problema. Ho detto a Lucia che avevo un altro impegno qui in zona.” “E ce l’ha?” “Cosa?” “L’impegno.” “Sicuro, con te. Non ti secca se ci diamo del tu vero?” “Certo che no…Olivia.” “Mi è venuta fame, ti va di mangiare qualcosa?” “Si, hai in mente già un posto? “Per la verità no.” “Si potrebbe andare ad un pub irlandese su Via Nazionale, si può mangiare uno snack oppure fare una vera e propria cena, c’è ottima birra, vino e liquori, quello che vuoi.” “Vada per il pub allora.” Scendemmo su Via Nazionale, passando davanti al teatro Eliseo e al ...
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