Il colino cap. II
Data: 12/09/2017,
Categorie:
Etero
Autore: passepartout, Fonte: EroticiRacconti
... Palazzo delle Esposizioni. Entrammo nel locale e chiedemmo un tavolo all’angolo, ce ne diedero uno che dava su strada. Era accaduto tutto così in fretta che non sapevo ancora cosa aspettarmi da quell’appuntamento casuale, ma ero curioso di scoprirlo. Fu Olivia stessa che soddisfò presto la mia aspettativa. “Ti starai chiedendo come mai siamo qui.” “Forse un po’.” “È semplice Bruno, mi faceva piacere conoscerti meglio, sei un uomo interessante e non volevo lasciarmi scappare l’occasione di scoprire quanto lo fossi.” Rimasi imbarazzato dal complimento, lei se ne rese conto e con grande intuito chiamò il cameriere per ordinare. Presi un hamburger con patatine, mentre Olivia ordinò una bistecca con insalata, bevemmo del Chianti. L’atmosfera era piacevole e così cominciammo a parlare del mio lavoro, i miei studi, i miei interessi. Poi fu la volta di Olivia, le chiesi se fosse sposata, avesse figli, di cosa si occupasse. Rispose con un pizzico di reticenza. Separata da qualche anno aveva una figlia che studiava all’estero, viveva di un vitalizio ricevuto in eredità dalla sua famiglia piuttosto abbiente, dedicandosi alle cose che più le piacevano come le mostre, il cinema, lo shopping, che a volte ...
... sosteneva era una cura antidepressiva. Mi trovai d’accordo con lei, anche se avevo rivisto questo concetto da qualche tempo. Finito di mangiare insistetti per pagare il conto, me lo impedì con garbo ma fermezza, la ringraziai e le chiesi se voleva che le chiamassi un taxi. “Non mi fai compagnia ancora un po’?”. “Volentieri Olivia, vuoi fare due passi?” “Si, andiamo verso la stazione, prenderò là il taxi per casa.” Ci avviammo verso Termini, il quartiere seppure illuminato, di sera ha un qualcosa di tetro, così le stavo molto vicino, fin quando non infilò il suo braccio sotto il mio e guardandomi sorridendo disse: “Ti spiace?”. “Certo che no Olivia.” “Sono stata bene con te stasera, mi giudicheresti sfrontata e patetica se ti lasciassi il mio numero di telefono? Mi farebbe piacere uscire ancora, un cinema, una mostra, una passeggiata.” “Speravo me lo chiedessi Olivia.” Ci scambiammo i numeri. Arrivati alla stazione ci baciammo sulla guancia, mi augurò la buonanotte e salì sul taxi. Trascorsi la domenica dedicandomi alle pulizie, che una volta alla settimana m’impedivo di trascurare. Andai a pranzo dai miei e nel pomeriggio feci un salto dalla mia amica Angela, due chiacchiere e una tazza di tè.