Un amore di zia - Capitolo 16 - Rossetto rosso fuoco
Data: 26/05/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Minstrel, Fonte: RaccontiMilu
... su qualche secondo, poi disse: “Non so, è difficile”. “Ti faccio una proposta - dissi io - una posizione diversa in ogni stanza, e qui ci sarà il gran finale, Che dici?”. La zia mi prese per mano e mi tirò nella mia stanza, mi spinse sul letto, mi diede un bacio. “Posso anche dire di no?” disse sorridendo. Sorrisi, e dissi: “Vieni qui sopra e fammi stare un pò a guardare il tuo bel culetto zietta”. La zia salì sul letto, cavalcioni sul mio bacino. Di spalle. Vedevo i suoi capelli raccolti, la schiena bianca con qualche neo, il suo culo sodo e bello davanti a me. Gli diedi uno schiaffetto. “Sai che sei davvero una zietta cattiva” dissi mentre la zia poggià la sua figa sul mio cazzo, cominciando a toccarsela. “Non dire così” disse mentre stringeva le labbra. Dopo qualche secondo per lubrificarsi leggermente, alzò i suoi fianchi, e prese con una mano il mio cazzo. Lo diresse verso di lei. “Ti amo zia”. La zia si girò, mi sorrise, e scese facendolo scivolare dentro di se. Emise un forte gemito, poi piano cominciò a muoversi su e giù, delicatamente, senza fretta. Appoggiai le mie mani sulla sua schiena. Con un dito la percorrevo tutta, mentre si muoveva. “Sei così bella zia”. “Se me lo ripeti ancora mi fai venire solo a parole” rispose lei. Come a tutte le donne le piacevano i complimenti, ovvio, ma il non averne avuti per così tanti anni la rendeva particolarmente vulnerabile. “Hai davvero un sedere stupendo. Altro che ventenni”. La zia ansimava, muovendosi leggermente più ...
... veloce: “Ti piace?” disse allargandolo con le sue mani. “Oh si - dissi io sfiorando il suo ano con un dito - e presto sarà mio” dissi. La zia si piegò in avanti. Si muoveva veloce, con il sesso che scivolava perfettamente tra le pareti umide della sua vagina. “E’ così stretta zia la tua figa!” dissi ansimando. “Invece il tuo cazzo è così duro” dissi dando colpi forti. Dopo qualche minuto in quella maniera, la zia rallentò. “Zia, appoggiati qui dietro” dissi. La zia si piegò all’indietro, appoggiandosi sulle mani. Praticamente era quasi distesa su di me. Portai le mie mani al suo seno. Lo palpavo piano, accarezzando i capezzoli turgidi. “Sei pronta piccola?” dissi. La zia si girò, annuendo. Comincia a spingere i mi fianchi verso l’alto. Sbattevano contro i suoi, provocando un suono quasi mistico, ritmico. “Ti piace?” chiesi stringendo le mie mani sui fianchi e accelerando violentemente. La zia sobbalzava ad ogni colpo: “Non fermarti, ancora, più forte!!!!” mi incitava. Continuai a spingere. “Spingilo dentro, ti prego, spingiiiiiiiii!!!!” ansimava la zia. Rimasi per non so quanti minuti a spingere come un ossesso, con la zia che ansimava e che mi diceva di spingere. Dopo qualche minuto rallentai, e la zia si appoggiò su di me, con la schiena. Le presi il seno, mentre la sua bocca mi venne a cercare. Ci baciammo, delicatamente. “Sei stata bravissima” le sussurai. “Anche tu, come sempre nipotino”. Ridemmo mentre ci baciavamo, poi dissi: “Cucina o soggiorno”. “Soggiorno” disse la zia. ...