1. Un canto di Natale per l'ineffabile Master Frank – Terza parte (3 di 4)


    Data: 31/05/2018, Categorie: Comici Autore: scopertaeros69, Fonte: EroticiRacconti

    “E adesso chi cazzo dorme più?” Si perché per essere un incubo questo durava un po’ troppo ed era pure realistico, questo pensava Frank mentre cercava di prendere sonno inutilmente. Qualcosa nella sua pancia prese a muoversi, cercò di tranquillizzarsi, non poteva essere rimasto in cinta (era stato attento), non stava incubando un Alien (su questo non era sicuro di essere stato abbastanza attento, ma ad istinto si sentiva di escluderlo), non rimaneva che un indigestione. La sveglia sul comodino faceva le due e mezza passate da un po’, a rigor di logica se stava ancora sognando presto sarebbe arrivato il secondo spettro, ma se fosse stato più fortunato sarebbe tornato ad assopirsi. Aveva sete e quindi si alzò si diresse verso la cucina e il frigo, si sarebbe fatto un po’ di acqua, limone e salvia per digerire, ne afferrò la maniglia e la tirò a sé. Dentro l’elettrodomestico i ripiani erano spariti, al loro posto il vuoto siderale puntinato dalla fredda luce delle stelle. Una figura si muoveva verso di lui, una brunetta capelli lunghi, in dress code da Mistress con tanto di frusta da carrettiere arrotolata su un fianco. “Cazzo! Wonder Woman!” esclamò Frank. Questa arrivò a pochi centimetri dal suo viso e poi scosse negativamente il capo in modo sconsolato. “Barbara D’Urso?” riprovò Frank, e poi finalmente, “Sei lo spirito del Natale presente?” Azzardò . La donna questa volta annuì, ma lo sguardo rimase quello di prima, poi calò la mano sulla fusta appesa al fianco e la ...
    ... srotolò. “Vieni dentro Frank, non essere timido!”. A quel punto il nostro sfortunato master, memore dello smataflone dello Spirito del Passato prese a correre per allontanarsi dal frigo, ma con uno schiocco secco sentì il cuoio di marsupiale australiano arrotolarglisi intorno alle braccia e al busto. Non gli rimase che ingloriosamente arrendersi ed assecondare i movimenti dell’ultima arrivata che lo traeva a sé, trascinandolo dentro il vuoto assoluto del suo frigorifero. Ma insomma che modi! Si sarebbe almeno aspettato la marcetta de “ I predatori dell’Arca Perduta” in sottofondo. Chiuse gli occhi per il timore...no si stava letteralmente cagando addosso a dire il vero, quando li riaprì stava sorvolando le vie del centro di Bologna verso un locale che era solito frequentare, più di rado ora, ma assai spesso negli anni passati. Frank lo riconobbe, fuori era pieno di sbarbine che aspettavano di entrare che si spogliavano e si cambiavano con mise, che se le avessero viste i loro genitori, le avrebbero rinchiuse in un convento dopo aver avuto un colpo apoplettico. Riacquistò fiducia e da buon anfitrione entrò nel locale seguito dallo Spirito, salutò il buttafuori con gioviale confidenza, mentre si girava indietro verso la sua accompagnatrice, “Io qui sono di casa”. Ma il buttafuori guardava oltre il suo viso, anzi attraverso proprio, “Non ti possono vedere Frank, ancora non hai capito come funziona stanotte!?”. Prosegue tra gli avventori fino ad un angolo riservato che lui ben conosce, ...
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