1. Era un sogno oppure no?


    Data: 12/09/2017, Categorie: Etero Sesso di Gruppo Incesti Autore: LouisEF, Fonte: RaccontiMilu

    Che giornata di merda. La legge di Murphy ha avuto ragione anche sta volta, peccato che la legge di Murphy pare sia vera solo per le persone che pensano a priori che qualcosa possa andare male, gli spavaldi di solito se la cavano. Altrimenti saremmo un mondo di sfigati. Ero troppo stanco per mangiare o guardare la televisione e senza nemmeno togliermi i vestiti mi buttai sul letto e dopo pochi minuti sprofondai in un sonno profondo. Di colpo le mie angosce andarono via e le mie disfatte iniziarono a fare spazio ai miei sogni. Purtroppo solo quando dormivo ero felice ormai e soltanto sognando davo un senso al mio essere. Mi ritrovai quella sera a sognare me, sdraiato nel letto, ilbuio intorno a me. Non potevo vedere niente. Ad un tratto sentivo dei passi fuori della camera che piano piano venivano nella mia direzione. Non ero spaventato, anzi, ero molto rilassato, e non temevo ciò che si nascondeva nell'ombra. I passi si arrestarono ai piedi del letto e per qualche secondo non riuscii più a sentire la sua presenza finché non sentii una mano iniziare ad accarezzare il mio piede tra il calzino e la parte finale dei jeans. Qualche secondo dopo mi passò quasi impercettibilmente l'indice per tutta la gamba fino ad arrivare alla mia vita e come un gambero che si muove rasente il fondo del mare la sua mano mi passò delicatamente sulla patta dei miei pantalone e molto lentamente mi tirò giù la lampo, mi sbottono l'apertura ed essendo tornata ai piedi del letto prese a tirarmi via i ...
    ... pantaloni. Non avevo mai fatto un sogno così realistico e quando mi passava per la testa il pensiero che tutto ciò fosse stata la realtà scacciavo via le mie domande e mi riconcentravo sul sogno. Dopo avermi sfilato i pantaloni le sue mani agguantarono il mio pene tra gli slip e cominciarono lentamente a massaggiarlo fintanto che divenne così duro che uscì da solo senza che fosse stato tirato fuori. Quelle mani mi levarono con dolcezza le mie mutande e dopo pochi secondi di silenzio assoluto durante i quali mi ero quasi convinto che fosse finito tutto sentii calore ed umidità proveniente dalla mia cappella. Aveva preso a succhiarmi il pene e lo faceva con una maestria che non lasciava spazio ai complimenti perché ti toglieva letteralmente il fiato. Andava pianissimo ma al tempo stesso la lingua era una sorta di elica attorno al mio glande e con il resto della bocca si muoveva si piano ma stimolava l'ipersensibilita del mio pene. Con una mano intanto mi faceva i grattini si testicoli mentre con l'altra mi accarezzava una coscia. Di li a poco si fermò, poco prima che potessi venire. Di nuovo silenzio e poi la senti salire verso il mio volto. Mi arrivò alle narici il suo odore inebriante e di cui già sapevo non avrei più potuto fare a meno. Lentamente senza poggiarsi su di me ma facendo leva sulle sue braccia portò il suo volto dinnanzi al mio ed iniziò a baciarmi. Un bacio dolce, romantico, le nostre lingue si muovevano in un vortice di passione ma senza andare in affanno, lei ...
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