1. La chiave. parte 1


    Data: 02/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: efermi

    ... oddio! Ma che mi fai?!”
    
    Mentre Paolo infilzava il terzo dito nel culo, Marco, sotto quell'impulso dava vita ad una sborrata mai vista.
    
    Da quel cazzetto moscio, ristretto in uno spazio angusto, colava un liquido biancastro e profumato, che Paolo lasciava scorrere. Scivolava sulle palle, fino a rigargli il culetto, prontamente pulito da una lingua avida.
    
    Paolo era fiero di sé, si era dimostrato in grado di far godere il suo ometto nella maniera più stravagante e inverosimile.
    
    Marco invece, era paonazzo, in preda alle convulsioni. Le pulsazioni della prostata spingevano dentro di lui, irradiando un calore crescente. Nella testa un'accozzaglia di pensieri confusi. Godeva senza riserve, con stupore. Incredulo, eppure gioioso. Il suo uomo lo aveva portato ad un livello superiore, come bramava da sempre.
    
    Paolo si gustava la scena. L’estasi del suo compagno era più appagante di un orgasmo. Già immaginava come sarebbe stato quello vero, che di lì a poco avrebbe sperimentato.
    
    Giocherellava con la catenina attaccata al collo, finché presa in mano, mostrava a Marco una chiave ciondolante. Era la chiave del suo sesso.
    
    “adesso posso liberarti”
    
    “è stato incredibile, allucinante. Grazie amore”
    
    Marco provava tanta gratitudine, sia per il godimento che Paolo aveva saputo fargli provare sia per la libertà ricevuta dal suo pisello indolenzito.
    
    Lo sperma espulso bagnava ancora il suo sesso, ma l'eccitazione era tutt'altro che passata. Persisteva e montava. Non era ...
    ... ancora sazio.
    
    “amore, adesso però prendimi, fottimi tutto! “
    
    Paolo si ritrovava fra le gambe un attrezzatura invidiabile. Ventidue centimetri di carne tosta. Famelica. Bisognosa.
    
    “mettiti a pecora, che mi intrighi di più”
    
    E così iniziava a sbatterglielo dentro senza pietà. Con tutto il vigore che aveva. Glielo sbatacchiava in corpo. Marco sembrava un pupazzo sotto i colpi di quella bestia eccitata.
    
    “mmm che culo che hai…aah…uff..aahh…”
    
    Messo a novanta gradi aveva esposto totalmente il culo, concedendolo fino all'ultimo centimetro.
    
    Aveva preso l'iniziativa di segarsi e nonostante gli stimoli rimaneva moscio. Lo ciancicava mentre Paolo continuava il suo lavoro senza pietà. Ad ogni affondo corrispondeva un gridolino.
    
    Il birillo di Marco cominciava a indurirsi.
    
    Mentre entrava e usciva Paolo se ne accorgeva, ma lo lasciava fare. Quando l'erezione arrivava al suo picco, allora si ritraeva da lui, lasciando una voragine aperta.
    
    “no così non va. Non mi piaci più zuccherino”
    
    “ma…?” Marco rimase a bocca aperta.
    
    “se vuoi che continui a scoparti devi rimetterti la gabbietta”
    
    Marco stava sulle sue, conscio della decisione irremovibile presa da Paolo. Sapeva che mai avrebbe ritirato quelle parole, e avrebbe comunque trovato una valida alternativa per svuotarsi le palle.
    
    “stavamo godendo di brutto!?”
    
    “fa parte del gioco…sarebbe scorretto barare adesso, da parte tua. Mi sono sempre fidato di te” gli sussurrava avvicinando le labbra alla sue, per poi ...