1. SCHIAVA DELLA MIA PASSIONE..


    Data: 05/06/2018, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: Il Sole di Tom, Fonte: RaccontiMilu

    ... era solo di mia proprietà. Inerme provavi a divincolarti mentre io tiravo verso il basso il vestititino per far sì che le spalline di pizzo ti graffiassero le spalle. Ti piace il dolore quanto ti piace godere. Bendata e vogliosa tenevi aperta la bocca alla ricerca di qualcosa che amplificasse le tue sensazioni. Masticavi l�aria tanto quanto mordevi le labbra impaziente. Io sopra di te che ti guardavo tanto eccitato quanto tu non mi potevi vedere che ti regalavo la mia mano, ad afferrarti il mento con forza, quasi a farti quel male che non sentivi perché eri troppo vogliosa di succhiarmi le dita. Ora eri sottomessa davvero, insaziabile e inarrestabile. Io sopra di te volevo sfregiarti, abusare di questa tua condizione di possesso che però ti eccitava da morire.. ti guardavo e lasciavo cadere su di te un rivolo di saliva.. che ti arrivava sulla bocca come se fosse inatteso sperma, e tu che al contatto gemevi.. godevi, lo volevi. Sembrava quasi ti stessi sputando addosso. Ti piaceva essere trattata da schiava, eri schiava della mia passione.. e mentre ti leccavi le labbra per assaporare ogni goccia di piacere non ti accorgevi che la mia lingua aveva già preso possesso delle tue cosce per leccare tutto questo tuo piacere con forza e avidità. Le tue mani erano legate e riuscivi a malapena a muovere i fianchi tanto io ti tenevo ferma con forza per le gambe e questo ti eccitava ancora di più. Inarcavi il bacino quasi a liberarti della mia lingua impertinente ma più ti muovevi ...
    ... forte e più mi sentivi entrare dentro, con le mie dita lunghissime che tornavano ad esplorarti.. tre insieme stavolta.. per provocarti quel dolore di piacere ce tanto ti faceva impazzire. Avevi fame però, fame di piacere vero, e così col corpo mi spostavo senza smettere di aprirti con le mie dita, per avvicinare il cazzo alla tua bocca aperta alla ricerca di emozioni che la tua faccia cieca da sola non riusciva a provare. E appena ne odoravi la punta subito bramavi di ingurgitarlo tutto, ingorda di turgidità, e ti faceva morire sentire quanto diventava di marmo ogni volta che le tue labbra gli si stringevano contro. Lo ingoiavi tutto fin quasi a non respirare mentre sotto le mie dita lunghe iniziavano a farti davvero male per quanto entravano dentro. Quasi non riuscivi a respirare per quanto ero dentro di te ovunque ma questo ti faceva morire. Ti spostavo ora, slegandoti le braccia ma non gli occhi, e ti conducevo per mano in piedi davanti alla finestra aperta. Le tue mani le legavo insieme stavolta, e le attaccavo in alto. Eri ferma e potevi solo chinare il busto in avanti mettendo la faccia fuori dalla finestra in questo mattino ancora dormente per molti dove potevi respirare solo aria salata. Volevi urlare di piacere, ma non potevi vedere chi avrebbe visto i tuoi urli. Poteva non esserci nessuno sotto la nostra finestra, o potevano esserci tutti, a guardare il tuo godimento. La sensazione di poter essere guardata, di essere nuda davanti a chi non sai ti eccitava da morire. ...