1. Incesto 4 - La verginità di Adele


    Data: 08/06/2018, Categorie: Incesti Autore: ruben, Fonte: RaccontiMilu

    - Gianni, sono preoccupata per Adele, la vedo triste , trascurata, depressa. Ieri sera &egrave andata ad un festa con Marisa; &egrave tornata nervosissima, stanotte piangeva. Credo che si sia sentita esclusa.Adele &egrave mia sorella, due anni meno di me. Frequenta il penultimo anno di liceo. E' alta quasi quanto me, 1,77 , magrissima, capelli lunghissimi ed ondulati, seno zero. Ha begli occhi ma &egrave bruttina ed ha un naso grosso. Viviamo insieme io, la mamma e lei.- E come possiamo aiutarla, mamma.- Beh, deve sentire di più che le vogliamo bene, soprattutto da parte tua. Stalle più vicino.Vedi, sentire l'affetto di suo fratello, che &egrave un ragazzo bellissimo, sentire le sue attenzioni, le darebbero più forza. Tu non la porti mai con te, non parli con lei, non le dai mai un bacio, un abbraccio, non le fai mai un regalo. E poi lei &egrave gelosa di te; si dispiace quando sente le ragazze che ti chiamano. Ti vuole bene ma si sente trascurata da te, respinta.- Ma non &egrave così, mamma.- Lo so. Ma tu devi farglielo capire. Deve senitre che stai dalla sua parte.Ci pensai su. Volevo bene ad Adele e forse mamma aveva ragione.Il giorno dopo, prima di andare a scuola lei diede il solito bacio alla mamma.- A me niente? - le chiesiSorrise, mi venne vicina e mi abbracciò.- Non me l'hai mai chiesto.- Beh, adesso lo voglio.Mi prese il viso tra le mani e mi baciò due o tre volte sulla guancia.Poi scappò via.Le comprai un profumino al gelsomino. Fu felice di quel ...
    ... regalino.Tornando la sera la trovai seduta alla scrivania a studiare. Le andai dietro, l 'abbracciai sulle spalle e la baciai sulla guancia.- Che studi a quest'ora.- Uffa, Gianni, non mi riesce. E' un esercizio sulla parabola.- Ho capito....fammi sedere, ti faccio vedere.Prese una sedia e si mise accanto a me. Mentre glielo spiegavo lei mi abbracciò su un fianco e poggiò la testa sulla mia spalla. Sentivo il suo alito fresco di ragazza e sul braccio la punta dei seni che non si decidevano a crescerle. Lei si muoveva facendo strofinare la punta di un seno sul mio braccio, pensai che non lo facesse apposta, ma mi eccitava.Quel contatto mi turbava, ma pensavo anche che la vedevo di buon umore, più viva e fuori dal pericolo di una depressione che già un anno prima la stava portando all'anoressia. Cercava il mio affetto, voleva farmi capire il suo e più le stavo vicino più lei si sentiva amata ed acquistava sicurezza.Il giono dopo, quanda tornai dall'Università, lei mi stava aspettando. Non feci in tempo a chiudere la porta di casa che mi prese e mi baciò sulla guancia più volte. Poi chiuse gli occhi e spinse in avanti le labbra. La baciai con la punta delle labbrace le chiesi:- Allora? cos'&egrave tutto questo entusiasmo?- Niente, così. Ti ho aspettato.C'era un film molto publiccizzato e lei voleva vederlo. Le sue amiche lo avevano visto ma nessuno l'aveva invitata. Lei si sentiva esclusa dal loro gruppo, ci soffriva. Ma era un film molto audace. Comprai due biglietti.- Allora stasera vieni a ...
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