Io la amo
Data: 09/06/2018,
Categorie:
Tradimenti
Autore: grossamazza2017
è bello saper che, voi mi leggete, comprendiate la mia voglia di raccontarvi il vero e non storie romanzate. Ormai è diventato una sorta di diario, certo a luci rosse, ma pur sempre un diario.
Mi ritengo, giorno dopo girono, sempre più fortunato ad avere una fidanzata ed una suocera, belle da far invidia e soprattutto, porche. Si perchè è anche vero che il loro modo di fare, di vestire attirano le malelingue e gli occhi di uomini e donne invidiose. Ma so anche che molti vorrebbero essere al mio posto. Passeggiare con loro per strada, i loro culoni e le loro tette sbattersi racchiusi in vestiti stretti e striminziti, beh mi crea non poco orgoglio. Certo c'è il rovescio della medaglia: donne cosi non puoi e non devi tenerle tutte per te.
Siamo in pieno inverno, le lunghe giornate sembravano non terminare mai e io, come sempre, non perdevo occasioni per stare con le mie due dive. Un giorno mi trombavo la mia ragazza (sempre quando non trombava con l'altro, sia chiaro) l'altro mi strusciavo o comunque aggiornavo il mio hard disk con foto del culo di mia suocera. Un giorno in jenas, l'altro in tuta e tante in bikini.
Un pomeriggio freddo ed uggioso io e Vicky decidemmo di restare a casa. Film, coperte e coccole.
Eravamo in cameretta, sul suo letto. Ovviamente il film era giusto la scusa per toccarci e baciarci. Lqa sua mano infilata nelle mie mutande, le mie mani impegnate a contere i suoi grossi seni. La mia lingua percorreva dentro la sua bocca, leccavo aidamente le ...
... sue labbra carnose mentre lei continuava a masturbarmi.
"cosi fai con lui eh?" le dissi mentre eravamo faccia a faccia.
"non proprio, amore. Cosi faccio" e cosi dicendo, pose le sue labbra sulla mia cappella e prese a ciucciare il glande. Stavo godendo tantissimo.
"quanto sono cornuto amore. Mi stai facendo passare per cornuto in tutto il paese"
Lei annuiva mentre continuava a succhiare, stringendomi le palle.
"sei una puttana, una dolce puttana" continuavo, dolcemente, a farla sentire ciò che era. Una gran puttana.
Ad un tratto, si tolse la tuta e si pose su dime, con il culo e la fica in faccia. Dovevo leccargliela. Colava umori, caldi umori di fica. Chissa quante volte quella fica era stata aperta da altri uomini. Chissa quanti cazzi vi erano entrati e magari molti non ne sapevo nemmeno l'esistenza.
Stavamo godendo come due ragazzini. Ogni tanto, le schiaffeggiavo il culone o con tre dita la penetravo mentre lei, ormai, a ritmo incalzante continuava a godersi il mio cazzo.
Chissà se tutta questa eccitazione era dovuta a me o quais come se fosse un regalo per tutte le volte che le permettevo di farsi sbattere.
Ad un tratto si fermò.
"alzati il pantalone, andiamo in cucina, voglio succhiartelo con mia madre che cucina"
"ma sei pazza? e se si gira? che cazzo facciamo?"
"non ti preouccupare, non cagarti addosso come sempre".
La seguii, seppur titubante.
Prima di entrare in cucina, mi si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio:" mentre te ...