1. Io la amo


    Data: 09/06/2018, Categorie: Tradimenti Autore: grossamazza2017

    ... lo succhio, le devi guardare il culo ed immaginartela che te la stia chiavando"
    
    Entrammo in cucina.
    
    "ehi come mai qua?"
    
    "mamma è quasi ora di cena, ci sediamo e ti facciamo compagnia" che troia.
    
    la mamma era girata a cucinare. Aveva un jeans strettissimo, infilato nel culo e nel piegarsi notammo che fuoriusciva un bel tanga nero.
    
    ci guardammo negli occhi. Eravamo eccitati.
    
    Lei, da sotto il tavolo, prese a masturbarmi. Mi tirò fuori l'uccello e inziò ad anadare su egiu con la mano che, piena di miei umori, faceva un leggerissimo rumore di piastriccio.
    
    "guarda che bel culone la mamma. Sai che bello il tuo cazzo lungo e duro tra le cìsue chiappe?" mi disse a bassissima voce e utto questo era ancora piu eccitante.
    
    "si amore, ha un culone divino. Glielo devo rompere, secondo me"
    
    "mmmm magari. Mi piacerebbe vedervi mentre le apri il culo"
    
    Era troppo infoiata. Appena la madre si girò e si chinò per controllare il forno, scese giu con la testa e inizio a succhiarmelo. Ero eccitato come non mai. La mia donna che mi succhiava il cazzo in prsenza di quella culona della madre. Stavo da Dio.
    
    Succhiava e qualche volta si alzava e alternava con la mano. Io mi godevo il culone della madre.
    
    "tua madre è una puttana, amore. LE darei uno schiaffone su quelle chiappe"
    
    "si amore, come la ...
    ... figlia. Dai alzati la tuta e valle da dietro"
    
    "nooo, ho troppa paura"
    
    "dai muoviti fammi vedere come glielo appoggi"
    
    Mi alzai la tuta, ma il cazzo era davvero troppo evidente. Cercai di metterlo in modo che si vedesse il bozzo ma non troppo. Mi alzai e con la scusa di prendere una bottiglia d'acua dal frigo e visti gli spazi stretti, le passai dietro al suo culo poggiandoglielo sopra e nel frattempo, aprendo il frigo. LEi si fermò di scatto. Mosse un po le chiappe ma non mi sembrava totalmente infastidita. Furono secondi che, per me, sembravano minuti.
    
    Mi spostai e me ne tornai al posto.
    
    "adesso sborrami in bocca. Sei un toro. Ho visto come glielo hai appoggiato sul culone a quella puttana"
    
    CI accertammo che la madre fosse girata nuovamente e, nel momento in cui si chinò nuovamente a controllare il forno, Vittoria si abbassò rapidamente e con pochi colpi di lingua, le sborrai in bocca non so quanto sperma. Succhiò quanto piu poteva. Mi trattenni alla tovaglia stringendola fortissimo. Si alzò, si puli la bocca e mi sorrise. Ero distrutto e piacevolmente impaurito. Mi alzai mutande e tuta e mi accesi una sigaretta.
    
    Quella sera, di ritorno da casa loro, non potevo non pensarci. MI fermia su una piazzola di sosta, abbassato il sediolino dell'auto, mi masturbai nuovamente pensando alle mie due troie.. 
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