1. Sopravvivenza


    Data: 11/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: fabrizio

    Basta scendere di pochi metri nell’azzurro smeraldo perché la profondità del mare assorba colori e suoni rendendo il mondo un indistinto orizzonte plumbeo. In questo parcheggio dell’ipermercato, due piani sotto terra, l’ambiente è spettrale; i neon fluorescenti si alternano a quelli spenti, sfumandomi la pelle di nuances grigie e gialle, in una monotonia interrotta da appliques industriali intermittenti, ronzanti. Corridoi si perdono nel buio, piazzali deserti, volte di cemento prefabbricato si appoggiano su pilastri strisciati da paraurti da malaccorti automobilisti. Negli angoli più bui, carrelli sfasciati, cartoni fradici, macerie di risulta accatastate e mai smaltite. Percorro a passo d’uomo la carreggiata. Vedo la sua autovettura. La fronteggio. Un breve lampeggio di domanda. Un breve lampeggio di risposta. Mi accosto. Spengo il motore. Spengo la sigaretta e alzo il finestrino. Il tutto pare la trama di uno scontato film postapocalittico, i sopravvissuti a qualche catastrofe rifugiati nelle viscere della terra tentando di resistere fino ad un futuro che chissà se verrà. Rifiuti di una vita che cambia e alle quale non ci si adatta, né ci si arrende; una vita che si incrina e, non riuscendo ad aggiustarla, ci si accontenta di tenerla sbeccata. A cosa sto resistendo io, lo so benissimo, ed è inutile che me lo ripeta ancora una volta; a cosa stia sopravvivendo lui, lo ha celato nell’annuncio che mi ha portato fino a qui; ma per chi, come me, fa continuo esercizio di ...
    ... esegesi, svelare la dissimulazione non è problema; giusto qualche minuto di lavoro straordinario. Bisex, ovvero una moglie che ciabatta in casa e che gli fa sembrare ogni contatto sessuale - anche quello con un uomo - più desiderabile dell’attesa del prossimo dovere coniugale. Disponibile in orario di pranzo, una vita vessata da un capo ansioso che lesina i permessi e che sopporta solo opponendo l’inconfessabile segreto al suo panino al bar. Dei giorni feriali: quando non c’è da portare i figli a danza, piscina, catechismo, calcio e a mangiare la pasta al forno dagli suoceri. Sulle prestazioni richieste è inutile soffermarsi, sono facilmente immaginabili, com’è immaginabile che la moglie, tanti anni fa, quelle stesse prestazioni le abbia tollerate in un attimo di follia quando entrambi brilli dopo un Capodanno fra amici, ma che ormai siano sepolte sotto una coltre di quotidianità. Non mercenario, perché diversamente, avendone la disponibilità, sarebbe andato a puttane e fine della trasgressiva trasgressione. Scendo, i lampeggiare dell’antifurto tingono per un attimo il mio lividore di arancione, e salgo sulla sua macchina. E’ seduto sul posto del passeggero, lo schienale reclinato lo lascia allungato, la faccia è stilizzata dal buio, ma il biancore dell’inguine mi fa capire che è già pronto, pantaloni e mutande raccolte alle caviglie. Come mi immaginavo, un seggiolino sui sedili posteriori e un pupazzo di peluche, lo sguardo pudicamente rivolto all’esterno. Mi acciambello sul sedile ...
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