1. Una serata piovosa


    Data: 13/09/2017, Categorie: Feticismo Autore: SuFe_B, Fonte: EroticiRacconti

    A quel tempo non erano altro che una coppietta.Erano giovani, stavano insieme da non molto tempo, eppure sapevano tutto l’uno dell’altro. Si amavano sinceramente, non litigavano mai. Erano fidanzati sì, ma al tempo stesso erano anche buoni amici. Una frigida sera di febbraio, rientrarono nella casa di lei, dopo aver bighellonato in giro per la città per tutto il pomeriggio, passando da negozio a negozio e di bar in bar. Uno dei loro soliti appuntamenti: non troppo sdolcinato, ma comunque romantico, in quanto tra un momento e l’altro ci scappavano sempre dei baci. In casa vi era un soffice tepore, che distendeva i muscoli irrigiditi dal freddo. Aveva piovuto durante il pomeriggio, perciò erano tutti e due zuppi d’acqua, lei più di lui. Si scambiarono un bacio e lei andò in bagno, mentre lui si tolse la giacca e la sciarpa e li mise ad asciugare sopra ad un termosifone. Si sfregò le mani, mentre il calduccio della casa lo rimetteva in sesto e gli donava un sano senso di conforto. Tirò fuori il cellulare e cominciò a perdere tempo, visionando le novità sul suo profilo social. Quando si stancò, mise via il cellulare e si avviò furtivo alla camera di lei. Voleva esplorare quel magico regno in cui la sua amata viveva. Varcò l’uscio e con sua gran sorpresa la trovò seduta su di una sedia. Nel mentre che era al cellulare, non si era accorto che lei era uscita dal bagno. Era di spalle e aveva i piedi nudi appoggiati ad un termosifone. Sopra ad esso vi erano i calzini, un paio di ...
    ... fantasmini bianchi, sotto invece erano state posizionate le scarpe, un paio di Converse bianche, anche se ormai si erano ingiallite a causa dell’usura. Lei si accorse della presenza in camera sua. Si girò e disse: “Vieni, entra pure!” E lui non esitò ad entrare. “Era tutto completamente fradicio…” “Lo vedo.” disse ridendo lui. “Ti sei inzuppata i piedini, eh? Occhio a non prendere freddo!” raccomando lui come se fosse stato suo padre. Poi delicatamente le diede un bacio sulla testa e si sedette sul bracciolo della sedia, coccolandosela. Le accarezzò le due treccine in cui erano divisi i suoi capelli. Certamente quella capigliatura la definiva sexy e provocante. Poi passò le mani sul suo busto, accarezzando spalle, braccia, seno e pancia. Indossava un morbido maglioncino grigio, che odorava di talco. Lui adorava quel suo maglione: lo faceva sentire a suo agio, gli ricordava di sua madre. Per finire le lisciò le cosce. Portava dei pantaloni dallo strambo motivo, verdi e grigi, i quali mettevano in risalto i suoi glutei. Per quest’ultima ragione egli li adorava. Quando finì di adorare il vestiario e le forme di lei, si alzò ed andò vicino al termosifone, sentendone la temperatura. Erano appena tiepidi. Si domandava come avrebbero potuto asciugarsi i piedi e le calzature di lei. “Dai qua.” esclamò e prese i piedi di lei, facendoglieli appoggiare sul suo ventre. Li cominciò a maneggiare con cura, massaggiandoglieli. Percepì che erano ancora molto umidi. Li strofinò con le mani per ...
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