1. Mia moglie sempre più scatenata


    Data: 11/06/2018, Categorie: Etero Autore: Zuzi'

    ... a conoscere al meglio l'ambiente. Vado a fare la doccia anch'io. Ma mi ferma e dice, la fai ogni mattina compreso oggi. E guardandomi con occhi accesi, voglio sentire il tuo odore non quello del bagno schiuma, sei abbastanza pulito per l'appuntamento che hai. Mi tolgo rapidamente giacca, cravatta e camicia afferro l'asciugamano che mi porge, mi siedo sul bordo del letto slacciando i pantaloni, vieni che te lo presento di nuovo. Lasciati asciugare prima, si avvicina, appoggia il piede sul mio ginocchio ed io comincio ad asciugarla, salgo in verticale lungo il polpaccio e giunto al ginocchio.mi dirigo orizzontalmente lungo l'esterno della coscia sino al sedere, torno indietro e riprendo la direzione di prima, questa volta all'interno, giungo a sfiorare l'inguine, e lei allarga impercettibilmente la coscia, ma io sono già sulla via del ritorno, giunto al ginocchio, scendo verso il basso ad asciugare bene il piede e le dita. Le avvicino il piede alla bocca e le bacio le dita uno a uno. Mi soffermo sull'alluce succhiandolo delicatamente. Le faccio invertire le gambe e ricomincio a salire. Ginocchio esterno coscia sino al sedere, piccola sosta sul gluteo, di nuovo indietro al ginocchio, lungo la coscia all'interno sino all' inguine. Questa volta il movimento di allargamento della coscia è più evidente, è una chiara richiesta, ma faccio finta di non vederlo, torno indietro scendo fino al piede e asciugo anche quello. Le faccio abbassare anche questa gamba e la faccio girare. ...
    ... Comincio ad asciugarla dietro partendo dal collo e dalle orecchie. Scendo poi alle spalle, e sotto le ascelle, spingendomi in avanti sino ai seni che sfioro solo lateralmente, senza arrivare ai capezzoli. La sua pelle si copre di brividi, scendo sino ai glutei che avevo già in parte asciugato, asciugo il solco tra le sue splendide colline andando in profondità sino a sfiorare l'ano con la stoffa morbida del telo di spugna, stringe le natiche imprigionando stoffa e dita che avevano esplorato il solco. La faccio girare verso di me e riparto dalla sinfisi pubica risalendo lentamente verso l'ombelico, lo asciugo, e riparto verso l'alto, mi fermo, abbasso il capo e le bacio l'ombelico, esplorandolo con la lingua. Si contorce, geme, salgo ad asciugarle i seni attardandomi sui capezzoli che strofino a lungo con il telo, finisco asciugadole il collo ed il viso. Ricomincio la discesa verso i seni, giunto al loro apice lascio cadere il telo e le prendo i seni tra le mani stimolando con i pollici i due capezzoli contemporaneamente. Si ergono durissimi. Li afferro ambedue tra pollice e indice, imprimendo un lieve movimento rotatorio, si fanno, più duri, glieli strizzo sin quasi a farle male, il suo gemito si trasforma in un lamento, ma il confine tra dolore e piacere in questi casi è molto sottile. La mia e la sua eccitazione sono ormai al massimo, si capisce che le carezze non bastano più. Essendomi liberato anche dei calzoni la mia erezione svetta verso l'alto, e sembra un cane da punta ...
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