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Un grosso cazzo e tanta sborra nella mia bocca
Data: 12/06/2018, Categorie: Etero Autore: luana_sexy
... disse che mi avrebbe accompagnato senza problemi a casa dato che mi ero mossa con i mezzi pubblici. La cosa mi fece anche piacere, visto che mi ci sarebbero voluti una buona quarantina di minuti per rincasare senza il passaggio. Salii in macchina con lui e ovviamente durante il tragitto non faceva altro che guardarmi le cosce. Poi a un tratto mi mise la mano proprio su una coscia accarezzandomela e dicendo �scusami per la battutaccia di quando ci stavamo facendo le foto insieme, forse ho esagerato�. Stupita da questa inaspettata galanteria feci la donna di mondo, anche perché pensavo fosse il modo più adatto di comportarmi considerato che non era la prima volta che mi chiamava per farmi lavorare come fotomodella per il suo negozio e quindi volevo assolutamente conservarmi l�opportunità anche per il futuro. Quindi risposi �si figuri signor Mario sono una ragazza di larghe vedute e non mi scandalizzo certo per una battuta�. Forse però così facendo gli diedi coraggio, ancor più del solito. Senza togliermi la mano dalla coscia mi disse ancora �brava bella ce ne fossero di ragazze che la pensano così�, e aggiunse �chissà se però tra uno shooting e l�altro, cambiandoti e ricambiandoti, ti sei ricordata di rimettere le mutandine sotto la gonna�. E detto ciò si fece una grassa risata.Non vi so spiegare perché, non me lo so ancora spiegare nemmeno da sola. Ma quella battuta mi diede la scossa. Sentii un brivido, di eccitazione. Quel porco che non faceva altro che mangiarmi con gli ...
... occhi, sbavare per me e stuzzicarmi con le sue battutine da vecchio arrapato, era riuscito a scatenarmi l�orgoglio femminile e la consapevolezza di poter avere tanto potere su di lui. Mi prese un desiderio irrefrenabile di rispondere a tono alla sua continua provocazione e non riuscii a trattenermi dal farlo. Esclamai �oh cazzo!� e lui �che succede Luana?�. Io decisa replicai �succede che ha ragione signor Mario ho dimenticato di rimettere le mutandine, sono proprio una stupida�, e lui esterrefatto togliendomi la mano dalla coscia disse �ma tesoro io stavo scherzando�. Ormai ero convinta, volevo farlo morire quello stronzo e continuai �io invece no, cazzo che sbadata!�. Anche i termini forti che usavo erano spontanei, tutto mi veniva automatico. Quello non sapeva più cosa dire, non credeva alle sue orecchie. E per dargli il colpo di grazia dissi �menomale che c�è lei che mi accompagna in macchina perché altrimenti una gnocca del genere sull�autobus senza nemmeno le mutandine sotto la gonna rischiava davvero di ritrovarsi con qualche uccello infilato tra le cosce�.Il proprietario del negozio era quasi incredulo. Aveva lo sguardo allupato e notavo il suo voluminoso bozzo nei pantaloni crescere. Mi sentivo soddisfatta e soprattutto divertita. La sua replica fu questa �nel frattempo però anche se non sei sull�autobus mi sembra che gli uccelli e i cazzi ti stanno uscendo dalla bocca�, riferendosi alle parole che avevo usato. Non potevo non sfruttare l�assist per colpirlo ancora ...