1. Mousse al cioccolato - 2


    Data: 12/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: adad

    ... tenendolo dritto – sembra una fontana!”
    
    Io scoppiai a ridere.
    
    “Scusa, amore, - ansimai – ma non ce l’ho fatta a resistere…”
    
    Dopo di che, me lo tirai fra le braccia e lo strinsi a me, partendo per una nuova manche di baci e di carezze appassionate.
    
    “Ehi, che ne dici di finire la nostra mousse?”, mi fece lui ad un certo punto.
    
    “Ottima idea!”, risposi e saltai dal letto per andarla a prendere.
    
    Tornai con la coppetta ancora mezza piena e mi sdraiai accanto a lui.
    
    “Oh, cazzo! Ho dimenticato il cucchiaio…”, sbottai e feci per alzarmi di nuovo.
    
    “No, aspetta!”, mi trattenne lui e, presa una ditata di mousse me l’accostò alle labbra.
    
    Lo accolsi in bocca e succhiai avidamente il suo dito, mentre lui mi fissava con gli occhi scintillanti. Allora, ne presi pure io una ditata e gliela porsi. Franco dischiuse le labbra, avvolse il mio dito con la lingua e se lo tirò in bocca, succhiandolo con lasciva voluttà. Fu quando lui fece per prendere un’altra ditata di crema, che mi balenò l’idea:
    
    presi un po’ di mousse e gliela spalmai su entrambi i capezzoli.
    
    Lui mi fissò un momento, senza capire, ma lanciò un gemito che fu un guaito dissoluto, allorché accostai le labbra e presi a lapparglieli e succhiarglieli, prima uno e poi l’altro, senza pietà. Quindi, fu la volta dell’ombelico: glielo colmai di crema e subito dopo glielo ripulii, slinguando voracemente nella minuscola cavità come una cagna famelica.
    
    Infine giunsi al cazzo, la suprema delle prelibatezze, ...
    ... tornato nel frattempo in pieno turgore. Gli spalmai un po’ della mousse sul glande e poi lo ingoiai per intero con un intenso mugolio di soddisfazione: il dolce della crema e il gusto acidulo dei suoi umori davano al mio palato un mix addirittura esaltante.
    
    La mia lingua ci svirgolò attorno come impazzita, facendolo torcere sguaiolante sul letto: libidine allo stato pure scorreva ormai nelle nostre vene. Non capivo più niente: gli spalmai freneticamente altra mousse sulla cappella e ripetei l’operazione, rivoli di saliva frammista a crema disciolta gli colavano lungo il cazzo, infradiciandogli le palle e i folti peli del pube.
    
    Poi, inaspettatamente, Franco si rivoltò, si mise a quattro zampe e si allargò con foga le natiche levigate.
    
    “Anche qui! - ansimò in piena fregola - Anche qui!...”
    
    Stralunato, fissai il suo forellino roseo e inviolato, poi ci spalmai sopra un po’ di mousse, sentendolo fremere al fresco contatto sulla mucosa rovente, e folle di desiderio mi avventai a leccare come un forsennato.
    
    Franco tremò a sguaiolò, allargandosi con più forza le natiche, mentre la mia lingua, viscida e guizzante, si affannava a rovistargli fra le pieghe incontaminate dell’orifizio, che fremeva e boccheggiava sotto il mio frenetico assalto. Ci spalmai sopra altra mousse ripresi a divorargli famelicamente il culo.
    
    Franco dimenava il sedere, slargandosi al massimo con le mani le natiche ormai unte e
    
    sbavate, mentre io continuavo a spalmargli la mousse fin dentro il ...
«1...345...»