Mousse al cioccolato - 2
Data: 12/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
“Calmati, per favore, - mormorai – non ti faccio niente, tesoro… calmati…”
Avevo il volto premuto forte sul suo basso ventre. Sentivo il tiepido odore muschioso che traspirava dal suo inguine, sentivo il fremito misterioso della sua giovane virilità.
“Calmati, Franco…”, mormorai ancora.
A poco a poco, il suo tremore andò placandosi, poi la sua mano mi si poggiò leggera sui capelli, mentre un lieve turgore prendeva a formarsi sotto la mia guancia.
“Oh, tesoro…”, sospirai sollevato, e d’impulso portai le labbra su quel morbido rigonfio.
Ero ormai in uno stato di eccitazione parossistica, mi sentivo l’uccello dolorante nelle mutande.
Ma anche Franco era ormai eccitato, il suo cazzo era duro, la sua paura sembrava scomparsa e la carezza sui miei capelli si era fatta più persistente, quasi vogliosa. Allora, sollevai la testa a guardarlo: aveva gli occhi chiusi e come un’espressione di turbamento sul volto.
Continuando a fissarlo, gli slacciai la cintura dei pantaloni, tirando giù la zip, pronto a cogliere il minimo segnale di contrarietà. Ma la sua unica reazione fu un leggero rossore sulle guance. Incoraggiato dal suo silenzio, gli aprii la patta e affondai il naso all’interno, respirando profondamente il profumo acre del suo inguine. Il mio respiro caldo lo fece rabbrividire.
Non resistetti più: gli abbassai leggermente l’elastico degli slip, fino a far sgusciar fuori il gambo carnoso del suo meraviglioso uccello. Il glande era mezzo scoperto e ...
... incredibilmente bagnato. Rimasi ad ammirarlo un istante, poi allungai fuori la lingua e lappai alcune volte la boccuccia viscida di bava.
Il suo gusto era pungente e mi tolse ogni residua inibizione: aprii la bocca e con un avido mugolio, ingoiai quella prugna sugosa. Franco fremette e rispose con un gemito, mentre la sua mano mi stringeva con forza una ciocca di capelli.
Cominciai a spompinarlo, leccando, succhiando, mulinando, spremendo fra lingua e palato il suo glande maturo, che ogni volta mi premiava con una colata di sugo acidulo. Franco sospirava e questo mi gratificò, eccitandomi ulteriormente e spingendomi a fare del mio meglio per lui.
“Che bello… che bello…”, mormorava, protendendo avanti il bacino, mentre io lo tenevo stretto per i fianchi.
Se era il suo primo pompino, volevo che fosse memorabile! Poi tutto avvenne. All’improvviso, Franco si irrigidì, si contrasse, ebbe un gemito strozzato, uno scossone, e il suo cazzo mi rovesciò in bocca a ripetizione una colata impressionante di sperma denso, dal sapore morbido e dolce. Lo ingoiai con vero piacere e quando ebbe finito, rimasi a leccare con gusto la cappella bagnata, finché, smollandosi e rimpicciolendosi,
l’uccello non gli scomparve di nuovo nelle mutande.
Allora, sollevai nuovamente la testa a guardarlo: era rosso in volto e aveva gli occhi ancora annebbiati. Mi alzai dal divano e lo abbracciai.
“Era la prima volta?”, gli bisbigliai all’orecchio.
“Sì”, rispose lui con voce soffocata.
“Ti è ...