1. La Maestrina


    Data: 12/06/2018, Categorie: Etero Autore: mariodirocco

    ... calmarmi, se non mi calmavo un po� rischiavo di venire�. Nonostante fossi più grande e maturo di lei sembrava di essere tornato ragazzino, era come se fossi ancora un verginello alle prime armi. Lei continuava a sorridermi, prese il caffè che era pronto sul fuoco e me ne versò una tazzina. �Quanto zucchero?� chiese lei. �Due� risposi. �Così dolce?� domandò lei sorpresa. �Si a me piace dolce.� Sorrise e mi porse la tazzina, io non la guardai neanche. Continuavo a fissarle i seni che in quel momento sembravano ancora più grandi e belli del solito. Lei stavolta se ne accorse e sorrise. �Allora ti piacciono davvero!� �Cosa?� sussultai! �I miei seni, stavolta mi sono accorta che me li guardavi.� Arrossii. �Vorresti vederli nudi??� Strabuzzai gli occhi!! Senza aspettare la mia risposta lei abbassò la canottiera e scoprì i seni nudi e bianchi con 2 grosse areole scure e in mezzo svettavano presuntuosi 2 grossi bottoni. Ero estasiato. Lei con il braccio destro sotto i seni li teneva un po� su come per volermeli mostrare ancora meglio. Io li fissavo senza dir nulla. �Non vuoi toccarli?� chiese lei. Credevo di sognare!! Feci solo un cenno col capo e allungai la mano, la poggiai delicatamente sulla parte superiore, lei sorrideva ancora. Piegai le dita e presi il seno sinistro tutto nella mia mano, era grandissimo, liscio e caldo. Cominciai a sfiorarlo con i polpastrelli, i suoi capezzoli iniziarono a svettare sotto i sapienti tocchi delle mie dita che li stuzzicavano e cominciavo a ...
    ... sentire che le grandi areole si increspavano al passaggio delle stesse. Appoggiai l�altra mano sul secondo seno e con entrambi le mani cominciai a massaggiarli. Li soppesavo, li roteavo, li accarezzavo e li impastavo sotto gli occhi divertiti della maestrina. Indugiavo ancora su quei bellissimi capezzoli, due bottoni duri, li stringevo tra l�indice e il pollice, li tiravo leggermente roteandoli poco. Mi avvicinai con la bocca guardandola in viso, lei continuava a sorridermi con quel sorriso malizioso e mi fece un segno di approvazione con la testa. Schiusi le mie labbra e baciai il primo capezzolo, poi il secondo. Lo strinsi leggermente tra i denti, poi lo risucchiai con le labbra creando una leggera depressione che si tramuto in un leggero schiocco quando lo lasciai uscire inumidito dalla mia abbondante saliva. Lei sembrava gradire molto, con le mani mi protese entrambe le mammelle invitandomi a leccargliele entrambe. Passai così con rapidi colpi da un capezzolo all�altro. Il suo profumo si inebriava prepotente nelle mie narici, un sapore di vaniglia si infrangeva nel mio palato ad ogni colpo di lingua, ad ogni succhiata che riempiva prepotentemente il mio cavo orale. Quelle enormi lisce e bianche tettone vibravano vistosamente sotto i colpi della mia lingua, iniziai a leccarle tutte intorno, per ogni mm quadrato della loro superficie, le sollevai, leccai tutto fin sotto l�attaccatura. Mi tuffai in mezzo con tutto il viso, leccando tutto l�interno fino quasi a soffocare in mezzo ...
«1234...»