Elena, il piacere della schiavitù
Data: 13/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Autore: maxherrscher
... predisposte delle stanzette con anelli al muro per assicurare le schiave, entrò prima da Lidia, che era incatenata al muro con braccia e gambe divaricate, ed il petto schiacciato contro la parete.Marilisa si avvicinò, e le disse:-bene mia cara, adesso i ruoli sono invertiti, e ti chiedo se sarai abbastanza brava perché io ti eviti la frusta in pelle di rinoceronte che ho pronta per te.Lidia sentì che doveva giocare bene le sue carte, e le disse: “Signora la prego, io sono pronta a sottomettermi, non ho mai voluto offenderla, e spero che lei mi accetti come sua schiava”. Marilisa la toccò sulle natiche, e le disse che, la sua dichiarazione non era male, ma si sarebbe aspettata di meglio da una che era stata schiava in una casa di piacere orientale, certo si era evitata la frusta in pelle di rinoceronte, ma comunque il gatto a nove code non era uno scherzo.Le colpì di traverso le natiche, poi continuò mentre Lidia gridava e supplicava di permetterle di dimostrarle la sua buona fede e che sarebbe stata obbediente, “sarò la vostra devota schiava, padrona, mia signora e padrona, sarò la vostra schiava, il vostro cesso, ciò che vorrete!” Marilisa si fermò, la schiena di Lidia era segnata, le si avvicinò e disse:”sappi che ogni giorno riceverai dei colpi per il mio piacere, ogni prostituta che è qui sarà per te una padrona e non ti concederò nessuna remissione in caso di errori, sappi che ti userò per il mio e altrui piacere e che mi dovrai ringraziare per questo, sono stata ...
... chiara?” “si padrona molto chiara non la deluderò, vedrà che sarò molto obbediente”.Marilisa aggiunse che avrebbe passato la notte lì in cantina, poi: “fra un po’ verranno a metterti della pomata sulle ecchimosi, e verrai fatta stendere sul pagliericcio, adesso vado ad occuparmi dell’altra schiava”.Entrò nella cella a fianco dove c’era Elena, la quale era prostrata, era stata legata su un tavolaccio con le gambe incatenate al soffitto, e le braccia al pavimento, degli anelli erano collegati alle catene dei suoi arti. In questo modo era totalmente esposta, infatti la gambe erano spalancate come le braccia, aveva il culo esposto e quindi avrebbe potuto essere frustrata sulle natiche, in mezzo alle gambe, sui seni, ovunque.Marilisa si avvicinò, Elena aveva un bavaglio, che le impediva di parlare, ma Marilisa decise di interrogarla, e cominciò a chiederle se si sentiva superiore di lei, se lei si sentiva superiore ad una prostituta.Elena mugolava nel suo bavaglio, allora Marilisa disse: “sei troppo superba per rivolgermi la parola?”. E le diede una staffilata sulle natiche.Poi si mise sopra la sua testa in modo che Elena vedesse che sotto il gonnellino era nuda, e da lì iniziò a frustarle l’interno delle cosce, poi si spostò di lato e le colpì i seni, al terzo colpo le centrò i capezzoli, Elena si agitava per quanto possibile dai suoi legami, si vedeva dal suo sguardo il terrore e il dolore, poi Marilisa le si mise di fronte e le diede una frustata sul taglio della fica, Elena sbatteva ...