Fuoco sotto la cenere
Data: 13/06/2018,
Categorie:
Etero
Autore: samas2
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 14.0px 'Apple Chancery'; color: #000000; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 23.0px} p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 14.0px 'Apple Chancery'; color: #000000; -webkit-text-stroke: #000000} span.s1 {font-kerning: none}Dissolte la paura e la vergogna, resta solo un’infernale fornace di lascivia fra le mie cosce.Le sue mani, brutalmente, sopra di me, dentro di me. Sono molto eccitata, bagnata fradicia proprio lì.Ho ricordi confusi su come fosse iniziata quell’avventura.Sposati da qualche anno, Tullio ed io, eravamo alla ricerca di qualcosa di trasgressivo, che non fosse troppo in contrasto con la nostra mentalità tradizionale e addirittura un po’ codina.Scoprimmo così le chat porno; dapprima costituite solo di contatti mail , ma via via approdammo a situazioni più spinte con nell’utilizzo di web cam.Mi fingevo donna insoddisfatta sessualmente del mio matrimonio e desiderosa di nuove emozioni che mi elevassero dalla noia quotidiana. In fondo, era la verità.Quel gioco, pur condiviso con mio marito, mi aveva coinvolto sempre di più. Trovavo, in contrasto con la mia abituale timidezza, emozionante l’utilizzo del live streaming, dove consentivo al mio anonimo interlocutore di chiedermi ciò che lui desiderava, di essere la sua obbediente allieva, provavo compiacimento nell’immaginare la sua eccitazione per il mio corpo e per la mia sottomissione. Divenni abilissima nello spogliarmi voluttuosamente, espormi ...
... libidinosamente, masturbarmi, e sapiente nell’uso della voce, con mugolii e grida che sottolineavano il mio godimento.Il gioco eccitava, è vero, anche mio marito e faceva da preludio a focosi amplessi in un letto popolato anche da altri immaginari attori, ma dopo un certo tempo a luila situazione venne a noia e, inaspettatamente, sentenziò:- Da domani la faremo finita. Penso che ci siamo spinti troppo avanti e non vorrei che la situazione ci stesse sfuggendo di mano.Per quanto mi riguardava, la situazione era già sfuggita al mio controllo. Non potevo far a meno di quel piacere trasgressivo che contrastava con le mie abitudini.Continuai a giocare, sempre più coinvolta, a insaputa di mio marito fino all’idea di un incontro reale, di far esperienza di una trasgressione fisica, carnale. L'anonimo interlocutore divenne un volto, un nome: Umberto, che continuò ad essere il regista del nostro rapporto, decidendo lui, sempre e comunque, diventando una presenza sempre più pervasiva della mia esistenza e dei miei pensieri. Non vedevo l’ora di avere l’occasione per soddisfare questa torbida passione.Il contatto divenne progressivamente più stringente: ci scambiammo foto, numeri di telefono. Flirtavamo, ma non sapevo ancora quando lui avrebbe deciso il nostro incontro. Non vedevo l’ora, anche se una certa inquietudine mi turbava.Un piovoso e uggioso venerdì pomeriggio, ecco il telefono che trilla, mentre mi accingo a uscire dal lavoro. - Rossana vieni da me, voglio scoparti adesso, ho deciso. Le mie ...