Parte ii: quella volta in biblioteca
Data: 14/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aerdna96
Quel mercoledì estivo passato nei bagni della biblioteca, inginocchiato a succhiare quel bel pisellone a forma di lattina, era diventato un vago ricordo da richiamare alla mente nelle mie solitarie serate passate a masturbarmi. Purtroppo non lo incontrai nei giorni a seguire, mi alzavo la mattina con la voglia matta di rivederlo, di assaporare quei bei capezzoloni o di sentire in gola quella cappella larga e pulsante.
Oramai luglio era inoltrato, la sessione estiva stava terminando ed erano i giorni conclusivi per preparare l'ultimo esame. Era la mattina precedente all'appello, giorno in cui agitazione ed ansia fanno da padroni, come ogni mattina scesi di casa con il mio zaino in spalle, presi la bici e raggiunsi la biblioteca. Passai il corridoio di entrata, salii le scale e raggiunsi i tavoli di studio, ovviamente solito posto anche se l'aula era praticamente deserta. Passarono le ore, avevo il cervello in fiamme, i neuroni impazziti e decisi di non far la pausa data la mole di studio ed il capitolo di 50 pagine da finire per il giorno dopo. Vicino a me si sedette un ragazzo dalle spalle larghe che però i miei occhi non focalizzarono perché troppo concentrati nello studio. Il ragazzo incominciò a sistemarsi generando rumori strisciando la propria sedia e sbattendo quaderni e penne sul tavolo. La mia concentrazione in quel momento venne meno e mi partii uno sbuffo di lamento. In quell’istante sentii una voce provenire: "Hey belle labbra! Nervosetto oggi?"
Mi ...
... ghiacciai, impallidii e mi sentii accelerare il battito; “sarà LUI? E' tornato? Sarà la mia voglia di riassaporare il suo dolce pene ed il troppo studio che mi generano allucinazioni?”. Mi girai lentamente, alzai lo sguardo ed intravidi i suoi bellissimi pettorali, il suo pelo rasato che usciva dalla polo grigia aperta, la sua barbetta curata ed il suo capello moro mediterraneo. Con un filo di voce gli chiesi come mai fosse sparito dalla biblioteca e che attendevo ancora il secondo round nei bagni. Mi rispose: "In teoria ho finito gli esami già da un pezzo, sono prossimo alla laurea ed oggi sono venuto qua per festeggiare insieme a te anche se non ho più niente da studiare, speravo di rincontrarti".
Una ragazza vicino a noi si schiarì la voce indicandoci di stare in silenzio, con uno scambio di sguardi decidemmo di uscire un attimo. Raggiunta la macchinetta della caffè, punto dove i miei ed i suoi ormoni erano partiti come cani in calore, ci mettemmo a chiacchierare sul più e del meno quindi università, esami e future lauree. Il mio sguardo era assente dalla conversazione perchè abbassato sulla sua tappa dei pantaloni, così pronunciata, così gonfia e delineata dal pantalone stretto che nelle mie mutande il durello era inevitabile. Mi beccò subito e ridendo esclamò: "Mi è venuta una bella idea! Divertiamoci un po'! Magari con qualcosa di diverso e poi concludiamo in bagno! Sfoghiamo tutte le nostre voglie oggi, seguimi!". Mi fece strada salendo le scale, superammo il pianerottolo ed ...