1. Parte ii: quella volta in biblioteca


    Data: 14/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: aerdna96

    ... entrammo in una porta con una scritta sopra "Archivio". Avevo già una mezza idea su cosa ci facessimo lì. Passammo il bancone del bibliotecario e prendemmo il labirinto di scaffali colmi di libri antichi, copertine usate e ricoperte da un sottile strato di polvere. Raggiungemmo un punto cieco da occhi indiscreti e telecamere, mi spinse delicatamente verso uno scaffale, mi passò la mano avanti ed indietro prima sul durello per poi raggiungere il lato b del mio jeans stretto. Il mio buchino già iniziò a dilatarsi nel sentir la mano attraverso il jeans. Iniziammo a limonare a fondo, sentivo la sua lingua roteare come un'elica di un elicottero, a scatti raggiungeva le tonsille. Iniziai a tastare il suo pacco, lo strinsi forte, lo sentivo crescere nel pantalone. Lui allungò le sue dita verso la mia bocca ed esclamò: "Leccale bene che te le pianto in quel buchetto stretto". Detto, fatto! Passai la mia lingua tra le sue due dita e gliele portai dentro il mio slip già bagnato di sudore. Iniziò con un dito e sentii il mio buchino pulsare come fosse voglioso di ben altro.
    
    Preso dal momento, tirai giù i suoi jeans con difficoltà dovuta dalla sua sporgenza, decisi allora di aprire la zip e slacciai il bottone. L'effetto fu più o meno come il vaso di pandora, una volta aperto ne uscì di tutto. Mi erano mancati quei 19 cm belli spessi. Lo afferrai con la mano e con l'altra tirai su la sua polo semi sudata dal caldo e dall'eccitazione. Appena i miei occhi videro i suoi capezzoli mi ci ...
    ... fiondai come un avvoltoio fa su un pezzo di carne. Li strinsi con le dita e li leccai con la mia lingua, mi ci attaccai succhiandoli per bene. Lui continuò a stuzzicarmi il buchetto depilato con il suo dito e mi spinse la testa più giù verso la sua torretta di controllo. Appena scesi feci un lungo sospiro e lo presi tutto in bocca, gli feci segno di tenermi dai capelli e di spingermi a colpi di zumba quel cazzone spesso da poterlo sentire fino allo stomaco. Così fece, dopo i primi colpi sentii già la mia saliva mista alla sua sborra scendermi dalla bocca verso il mento, come una bella colata di cemento lungo il mio viso. Dopo qualche minuto sussurrò a bassa voce: "Voglio scoparti quel cazzo di culo liscio, andiamo in bagno!". Ingoiando quel liquido pompato fino a prima, ci riordiammo, trovando difficoltà nel chiudere la tappa dei pantaloni dato lo spessore portato dai nostri cazzi in tiro.
    
    Ripassammo davanti al bibliotecario preso dal suo nuovo tablet, uscimmo dal corridoio e scendemmo le scale, svoltammo in direzione dei bagni e ci chiudemmo nel primo libero. Di forza mi abbassò slip e pantalone, mi spinse con il petto in avanti mettendomi a novanta; iniziò a sputare e leccare insieme, stimolando il mio buchetto oramai quasi pronto per la penetrazione. Dopo poco si alzò e iniziò a strusciare il suo grosso pennello tra le mie chiappe, scivolò e si bloccò all'altezza del forellino. Leggera pressione e la cappella entrò. Attimi di dolore, che durarono poco perchè tamponati dal ...