Il mio primo fidanzatino 5: la prima monta.
Data: 14/06/2018,
Categorie:
Zoofilia
Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti
... sembrava per niente interessato al sacchetto di croccantini che avevo tra le braccia. Una sola cosa pareva gli importasse... annusare la mia passerina. Non facevo a tempo ad allontanargli la testa che immediatamente me la ritrovavo di nuovo con la testa in mezzo alle cosce. Non che mi desse fastidio ovviamente, ma avrei voluto ritrovare un attimo di lucidità per godermi meglio quel momento desiderato così a lungo. I miei gesti per allontanarlo non facevano che sortire l'effetto contrario. Più mi negavo, spingendolo via o girandomi per non avere il suo naso in mezzo alle gambe e più il cane si eccitava. Il suo pisello rosso e lucido spuntava dalla guaina, lanciando dei deboli schizzi di liquido trasparente e odoroso che ogni tanto mi colpivano le gambe nude. E Bleck non era certo il solo ad eccitarsi. Anche la mia pancia era in subbuglio per l'agitazione, del resto ve lo avevo detto nella prima puntata del mio racconto, non avevo mai avuto un rapporto completo con un ragazzo, figuriamoci con un cane. Oltre alla pancia che gorgogliava, anche la mia passerina era sempre più eccitata e si bagnava sempre di più. Le mie mutandine ormai erano fradice, un po' per i miei umori, sempre più abbondanti e un po' per la saliva di Bleck. Ad un certo punto, in uno dei vari balzi che il mio amore faceva per l'eccitazione, mi mise le zampe sulle spalle e mi fece perdere l'equilibrio. Mi ritrovai seduta per terra in mezzo all'erba del cortiletto retrostante la villa dei vicini. Bleck veloce ...
... come un lampo tuffò la testa in mezzo alle mie gambe e si mise a spingere col muso e col naso contro il mio inguine fremente! Oh cazzo! che libidine, che voglia mi prese. Invece di cercare di rialzarmi allargai le gambe e lo lasciai fare. Bleck spingeva il naso con foga contro le mie mutandine bagnate, cercando di arrivare alla mia passera, dava dei colpi col muso verso l'alto, ed ogni colpo era un sussulto, un godimento. Allontanai un attimo la sua testa fremente e con un movimento rapido mi sfilai le mutandine ormai fradice da una gamba. La sua testa ritornò come un fulmine alla mia passera, le sue spinte col naso ripresero, ma adesso non c'era più il tessuto delle mie mutandine a separare la sua lingua dalla mia figa ormai fradicia. Oh mio dio! La lingua di Bleck saettava su e giù per la mia figa, separandone le labbra e introducendosi sempre più a fondo. Sembrava volesse mangiarmela! Nessuno dei ragazzi con cui ero stata mi aveva mai leccata così. Mi appoggiai con la schiena sull'erba, gli presi la testa con le mani e lo strinsi abbandonandomi al piacere mentre mi leccava come un indemoniato. In pochi secondi arrivai all'orgasmo. Gli strinsi la testa tra le gambe, inarcai la schiena e venni singhiozzando. Lui ovviamente non era appagato per niente, anzi, era sempre più eccitato e continuava a leccarmi, ma ora ogni tanto allontanava la testa e mi girava intorno, come uno squalo, senza riuscire a trovare un modo per attaccarmi, o meglio, per montarmi. Il pene era mezzo ...