La Preda
Data: 16/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Lesbo
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
Anna Alla fine degli anni ’80 erano pochi quelli che usavano Internet, quindi le amicizie “particolari” nascevano molto faticosamente. L’inserzione era sobria ed esplicita, d’altra parte anche il giornale era privo di sottintesi. Per Anna non era mai stato semplice acquistarlo, provava vergogna ed imbarazzo nel richiederlo all’edicolante, ma in diversi modi se l’era procurato più volte nell’ultimo anno, non ne poteva fare a meno. Questa volta si trovava alla stazione Termini ed aveva dato cinquantamila lire ad un senegalese che le voleva vendere un accendino. Consegnandogli la banconota, gli aveva detto: - il resto è tuo se vai all’edicola, mi compri questo giornale e me lo porti qui. – Al senegalese non parve vero. Quando il giovane di colore si rese conto che si trattava di un giornale porno ci provò, la ragazza era bella ed elegante. Anna ebbe, per l’approccio, una reazione infastidita. Lo fulminò con lo sguardo e l’uomo ne rimase talmente sorpreso che non seppe cosa fare, un attimo dopo quando aveva ritrovato il coraggio la ragazza si era allontanata e stava salendo su un taxi. La sera stessa, Anna, in albergo sfogliò il giornale accuratamente e come sempre di fronte a quelle immagini si eccitò, non riuscì a trattenersi. La sua mano s’insinuò tra le cosce, poi risalì, era bagnata. Era un surrogato, ma ormai anche il suo fidanzato aveva sempre più funzione di un surrogato, lei smaniava per altre sensazioni, molto più forti e complesse di quelle che Andrea poteva e sapeva ...
... offrirgli. Aveva bisogno di un orgasmo, lo raggiunse in fretta guardando la foto di una ragazza strizzata dalle corde e legata in una posizione incredibile. Dopo, insoddisfatta, disse a se stessa: - se stavolta non scovo niente d’interessante l’inserzione la faccio io. – Le lesse tutte attentamente, ma solo verso la fine, quando stava per inveire esasperata e disperata, ne trovò una interessante. La rilesse diverse volte. Era promettente. Rispose subito e di getto, il giorno dopo spedì la lettera dall’aeroporto, nell’attesa del volo che l’avrebbe riportata a Milano. Mirella e Dora Mirella camminava a passo svelto verso la fermata della metropolitana milanese più vicina, la donna aveva molte ragioni per essere preoccupata. Indossava un vestitino nero stretto e succinto, calze e scarpe nere con un tacco discreto, ma senza esagerare. Era carina ed attirava l’attenzione degli uomini. Mirella aveva trentatré anni, era minuta, con un corpo piccolo e nervoso, due polpacci sviluppati sostenevano delle belle cosce lunghe e bianche, i capelli castani incorniciavano un visetto chiaro su cui spiccavano gli occhi celesti ed un nasino circondato da simpatiche lentiggini. Mirella era truccata in modo raffinato, gli occhi celesti erano ben evidenziati, il seno piccolo, efebico, ma deliziosamente impertinente sembrava fosse stato lasciato libero sotto il vestito. Era appena uscita dallo studio dove lavorava, era la segretaria di un famoso avvocato, e si stava dirigendo a casa di Dora. Da ...