La Preda
Data: 16/06/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Etero
Lesbo
Autore: Koss, Fonte: RaccontiMilu
... molti anni Mirella conduceva una doppia vita. Di giorno era una segretaria brava, efficiente, irreprensibile. Uscita dall’ufficio liberava la sua passione torbida e masochista, non ne poteva fare a meno, era la sua droga. Godeva quando veniva umiliata, frustata e trattata come un oggetto e solo questo le permetteva di sopportare una prima vita normale, molto normale. L’avvocato per cui lavorava era contentissimo della sua segretaria e non nutriva il minimo sospetto su di lei. Dora era la sua padrona e non amava le schiave in ritardo. Dora sarebbe arrivata dopo Mirella, ma voleva trovare tutto pronto ed in ordine, altrimenti s’infuriava, Mirella sapeva che, in tal caso, ne avrebbe fatto le spese. Per essere ancora più precisi Dora non era neanche la sua padrona, ma l’amica ed amante del suo padrone. Mirella aveva infatti un padrone, Alberto, da più di cinque anni. Era Alberto che sera per sera, e nel tempo libero, le dava quelle sensazioni che lei aveva sempre desiderato e che poi le permettevano di avere giornate normali ed equilibrate. Alberto qualche ora prima le aveva telefonato e le aveva ordinato: - per un breve periodo ti cedo a Dora. Ti telefonerà e prenderai ordini da lei, non so se vuole che tu ti trasferisca a casa sua o se ti convocherà quando ne ha voglia. Fai come vuole lei. – Mirella era rimasta senza parole e senza fiato, per qualche istante non riuscì a dire niente, il mondo sembrava crollarle addosso. Lui le diede tempo, poi lei rispose: - sì Padrone. – Lui ...
... buttò giù la cornetta. Mirella si rodeva dalla gelosia, aveva pianto, lui non le aveva neanche dato delle spiegazioni, ma era nella sua natura ubbidire e comunque in gran parte sapeva di cosa si trattava. Questa era la seconda e più importante ragione per la quale Mirella era preoccupata. Il suo padrone l’aveva, sia pure temporaneamente, ceduta a Dora perché aveva trovato un’altra schiava e Mirella sentiva che era una pericolosa rivale. Per lei non poter servire il suo padrone era peggio di un trauma. Della nuova sapeva poco. Non l’aveva mai vista, ne aveva solo sentito la voce al telefono. Si ricordava benissimo quel colloquio avvenuto il giorno prima e si ricordava da cosa era stato preceduto. Il suo padrone da un po’ di tempo era inquieto, desiderava nuove esperienze. Le aveva chiesto di mettere un’inserzione su un giornale particolare. Mirella non ne fu contenta, ma avvertiva che lui smaniava troppo e che se non avesse obbedito sarebbe andata incontro a conseguenze peggiori e poi ormai era totalmente succube del suo padrone, appunto una schiava, ed obbedì. Scrisse l’inserzione ed il suo padrone l’approvò. L’inserzione recitava: Sono una schiava felice e soddisfatta del mio ruolo e del mio Padrone. Lui, nella Sua magnanimità ha deciso di selezionare altre schiave che desiderano condividere la mia esperienza. Il mio Padrone è un uomo attraente, molto cerebrale, veramente esperto. Lui saprà guidarti verso quel piacere che sogni ogni notte. Seguiva un F.P. Arrivarono delle ...