1. La prima volta - cap. 4


    Data: 16/06/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Movimento1974, Fonte: Annunci69

    Salì in macchina e subito ci dirigemmo verso l’ingresso dell’autostrada. Stava piovendo forte, la temperatura era calata parecchio, e lei stava accanto a me abbottonata nel suo cappotto battendo i denti dal freddo aspettando che l’aria condizionata dell’auto iniziasse a riscaldare l’abitacolo. Ci vollero più di tre quarti d’ora per raggiungere il casello che distava neanche tre chilometri dal ristorante perché, con la pioggia, tutti quanti scapparono dal mercatino natalizio creando un ingorgo immane in quel piccolo paesino. Arrivammo sull’autostrada che erano le 5 passate e guidare con quella pioggia che diventava sempre più forte, e al buio, non mi garbava tanto. Sembrava di essere su un motoscafo ogni volta che dovevo superare qualche autotreno. Fu lei a dirmi di rilassarmi perché non c’era alcuna fretta.
    
    “Perché non rallenti e mi fai qualche carezza” mi disse languida iniziando a sbottonare il cappotto
    
    “Inizi di nuovo? Qui se andiamo di questo passo ci vorranno due ore per arrivare a casa mia” le risposi
    
    “Dammi la tua mano” mi disse prendendo la mano che tenevo poggiata sul cambio e portandosela sul ginocchio
    
    “Senti qui come sono belle queste calze”
    
    Al tatto, effettivamente, non sembrarono i collant che avevo appena sfiorato la mattina. Erano più sottili, più lisci, più preziosi.
    
    “Ti piace? Ma continua a guardare la strada tu invece di guardarmi le gambe. Lasciami la mano che faccio tutto io”
    
    E iniziò a muovere la mia mano guidandola dal ginocchio ...
    ... verso il basso facendomi esplorare ogni centimetro quadrato della sua pelle separata dal mio tatto solo da un impalpabile e sottilissimo strato di nylon. Poi prese a risalire verso sopra: polpaccio, ginocchio, interno coscia diretta verso quella fonte di calore che iniziavo a sentire man mano che avvicinava la mia mano al suo sesso. Cercai di sfiorarle le mutandine distendendo il mignolo della mano che la stava palpando, ma mi bloccai non appena percepii che quel tessuto così sottile e liscio aveva lasciato il posto a qualcosa di più ruvido, più spesso e meno gradevole al tatto. Neanche il tempo di rendermi conto del cambiamento che parte della mia mano stava ora toccando la sua pelle, calda, liscia e morbida. Cazzo!!!! Erano un paio di autoreggenti quelle che indossava???? Si, erano un paio di calze autoreggenti che la mia piccola aveva indossato quando mi chiese di andare in bagno prima di partire.
    
    “Ti è piaciuta la sorpresa?” Mi disse mentre continuava a far salire lentamente la mano su e giù facendomi sentire l’elastico delle calze.
    
    “Cazzo, amore…ma….ma..”
    
    “E non è finita qui” mi disse
    
    “Continua a guidare e non voltarti verso di me”
    
    Tenendo ferma la mia mano sul suo ginocchio cercò una posizione più comoda che le permettesse di sdraiarsi e allargare meglio le gambe.
    
    Tirò indietro il sedile, reclinò un po’ di più lo schienale e riprese il controllo della mia mano guidandola al punto in cui si era fermata prima. Sentivo crescere il calore intorno alla mia mano ...
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