La prima volta - cap. 4
Data: 16/06/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Movimento1974
... ogni volta che la portava più vicina alla figa permettendomi di accarezzare l’interno delle cosce. Non resistetti e allungai il mignolo alla ricerca del suo sesso. Avvertii anche questa volta una sensazione strana quando riuscii a sfiorare le sue mutandine. Non era cotone, era qualcosa di estremamente più gradevole al tatto, sottile, fresco nonostante la temperatura li in mezzo stesse arrivando alle stelle.
“Hai sentito?”
“Cosa?”
“Accarezzami meglio dai…”
Spostai la mia mano lungo la coscia arrivando agli slip. Erano di seta o raso, sottili, morbidi, con qualche ricamo sopra. Infilai la mano sotto, di lato sfregando il dorso della mano sul suo pelo lungo e morbido, per sentire tra le dita quella meraviglia che la mia piccola aveva indossato per me quella sera .
“E’ la mia sorpresa per te amore” mi disse“
“E adesso togli quella mano da li e continua ad accarezzarmi solo da sopra le mutandine”
Iniziai a masturbarla cercando ti sfruttare al meglio quel tessuto delicato mentre lei, ormai eccitatissima, aveva abbandonato ogni ritegno e cercava, mordendosi nervosamente le dita, di affondare sempre di più il bacino ogni volta che indugiavo con le mie carezze sul suo clitoride. Mi dava piacere esplorare quella fighetta, dall’alto verso il basso con il palmo poggiato sul pelo, attraverso quella stoffa ormai bagnata e scivolosa. E un piacere immenso lo stava provando anche lei che godeva facendosi sditalinare in quel modo.
“Ahhhhh….sono un ...
... lagooooo…..siiiiiiiiiii…..godooooo……sto venendo……”
Gridò quando le feci raggiungere l’orgasmo che cercò di esaltare ancora di più muovendo convulsamente su e giù il bacino alla ricerca di qualcosa di più consistente che la riempisse al posto delle dita che si sfregavano contro il suo sesso.
Restò sdraiata a gambe aperte per qualche decina di secondi mentre la mia mano continuava a ravanarle la figa sempre più dolcemente assecondando il suo respiro e cercando di prolungare al massimo il suo piacere. Si ricompose dopo qualche minuto, mi guardò negli occhi e disse:
“Adesso è il tuo turno, togli fuori questo cazzo che ci penso io”
Pensavo volesse farmi una sega e invece no, si sdraiò di traverso sul sedile e portò la bocca sulla mia cappella mentre con una mano aveva iniziato il su e giù.
“Ti è piaciuto il giochino amore?” disse tra una leccata e una pompata
“Tesoro, mi hai fatto impazzire….”
“E sapessi….”
“Cosa dovrei sapere?”
“Mi sto aprendo il culo con un dito adesso”
Mi girai un attimo e la vidi armeggiare con l’altra mano tra le natiche coperte ancora dal cappotto. E percepivo anche qualche intoppo nella pompa mentre lei, evidentemente, spingeva il dito nel buco vergine del suo culo. Non resitetti oltre, sborrai….e che sborrata!!!! Attaccato con una mano allo sterzo e con l’altra sulla sua nuca per darle il ritmo del pompino, non le permisi di staccarsi un attimo svuotandomi le palle nella sua bocca che non fece colare neanche una goccia di sperma. Continuava a ...