1. Roma-Milano


    Data: 18/06/2018, Categorie: Lesbo Sensazioni Autore: samarcanda, Fonte: RaccontiMilu

    ... di nuovo lo sguardo, meno nervosa di prima. A quel punto mi avvicino, poggio la testa sulla spalliera del divano, quasi attaccata alla sua e le sussurro con un tono di voce a me del tutto ignoto, un misto fra sensuale, spiritoso e accattivante: �E chi sarebbe la tua persona giusta?� �pazza ero completamente pazza, me lo urlava la mia parte razionale nella testa-�Ora sei tu�Mi trafigge con uno sguardo nuovo, da predatore sanguinario.Capitolo 2Mi bacia. Di un bacio sensuale e dolce, mi piace da morire. Ricambio con convinzione. �Pazza, a casa di una sconosciuta, di notte, in una città in cui non ero mai stata e con la sua bocca sulla mia! Ma che mi diceva il cervello?- Non volevo e non potevo smettere di farmi trascinare in quel turbine di nuove sensazioni. Non so da dove mi uscisse tanta sicurezza e disinvoltura, iniziai a far scorrere le mie dita sulle sue mani, braccia poi spalle e in fine sul collo. Apprezzava molto. A quel punto scese con le labbra fin sopra il mio collo, la zona più sensibile ai baci, procurandomi brividi lungo tutto il corpo. Contemporaneamente anche le sue mani iniziarono ad accarezzarmi dietro la schiena, sotto alla camicetta che indossavo. Sentivo l�eccitazione crescere attimo dopo attimo, tocco dopo tocco. Improvvisamente fui colta da una strana ansia, farfugliai: �Senti io non ho ...
    ... mai� cioè voglio dire ecco è la prima volta che�� mi zittì con un altro splendido bacio. Ancora brividi, ricominciò a baciarmi su tutto il corpo, piano ma bramosa di me. Ormai mi stavo completamente dando a lei che riusciva a celare una voglia frenetica dietro a gesti sapienti ed esperti. Ci spogliammo, ascoltavamo solo i nostri sospiri. Ancora le sue mani su di me che ora si avvicinavano pericolosamente al mio intimo. Le sue labbra facevano ardere ogni lembo di pelle sfiorato. La volevo, volevo che continuasse e anzi che mi desse di più ma non osai proferire parola. Non ce ne fu bisogno, nel giro di poco avevo le sue dita in me e la sua bocca� dio cosa non mi aveva fatto provare. Non mi ci volle molto per raggiungere l�apice del piacere, lì in quel salotto in cui avevo messo piede poche ore prima con quella ragazza ora un po� meno sconosciuta.Ci spostammo in camera da letto dove continuammo quell�incredibile esperienza. Mi guidò nella ricerca del proprio piacere e ne fui contenta, ora il nostro gioco era completo. Andammo avanti così per tutta la notte, ovvero per le poche ore che ormai ci separavano dall�alba.Nell�accompagnarmi al treno mi chiese �Quando tornerai dal convegno?��Fra tre giorni� risposi�Mi terrò libera� mi dissePer il viaggio di ritorno presi un direttissimo Milano-Roma senza fermate intermedie. 
«123»