La supplente di scienze ed io (terza parte)
Data: 14/09/2017,
Categorie:
Masturbazione
Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti
Chi lo avrebbe mai detto, la supplente di scienze, quella di cui guardavo le gambe sotto la cattedra, quella della quale ero invaghito da mesi, quella su cui fantasticavo nelle mie migliori performance da segaiolo, prendeva il 16, il mio stesso tram. Non la avevo mai incontrata prima, forse non era una frequentatrice abituale, ma in effetti il 16 era sempre talmente strapieno che uno poteva anche non accorgersi di una persona conosciuta. Era strapieno anche oggi ovviamente, lei non si era accorta della mia presenza o faceva finta di nulla, del resto ero solo uno dei suoi tanti studenti, ed è sempre meglio non dare troppa confidenza, soprattutto se sei una giovane professoressa, molto carina e alle prime esperienze di insegnamento. Eravamo stipati come sardine in scatola, pressati uno contro l’altro, senza possibilità di muovere un dito. Solo una persona ci separava, e stava per scendere, dopo una fermata mi ritrovai proprio dietro di lei, maledettamente appiccicato a lei, il mio corpo si trovava a premere involontariamente contro la sua schiena e soprattutto contro il suo mitico sedere, magnificamente avvolto in una gonna di lino leggero, attraverso cui si poteva chiaramente intravedere il segno degli slip sottostanti. Faceva caldo e avremmo sudato anche senza essere così appiccicati, il calore del suo corpo si trasmetteva al mio, e presto non potei constatare con orrore che il mio pisello stava rizzandosi stimolato da quel morbido contatto e dal ricordo delle decine di ...
... seghe che mi ero fatto pensando a lei. Non c’era verso di staccarsi da quel corpo e il continuo vibrare e sussultare del tram mi fece eccitare come un facocero in calore. Lei faceva assolutamente finta di nulla, ed io sperai che non si accorgesse del mio cazzo che premeva sempre più fortemente contro il suo fondoschiena. Anche se la cosa mi sembrava veramente inverosimile. Speravo che prima o poi la situazione dei passeggeri cambiasse in modo da potermi staccare almeno un po’, ma alla fermata successiva mi trovai ancora più appiccicato di prima. La prof sempre impassibile si teneva ad una di quelle manopole appese alle traverse del tram con delle cinghie di cuoio, la mia testa si elevava praticamente sopra la sua spalla e potevo perfettamente sentire il profumo della sua pelle traspirare attraverso la generosa scollatura e la corta manica del leggero vestito estivo, che mettevano in mostra il bel décolleté e la sua ascella perfettamente depilata, permettendo ai caldi effluvi emanati dal suo corpo di esalare nell’aria ed essere percepiti dal mio sensibile naso. Alla fine della giornata potevo percepire il lieve odore del suo sudore che, misto ai profumi della sua pelle accaldata e di una crema per il corpo creava un bouquet dall’effetto estremamente piacevole ed eccitante. La mia mente come al solito cominciò a perdersi in scene di lei che mi offriva il deretano e non potei evitare di immaginarmi mentre la prendevo da dietro. Il suo profumo, il calore che traspirava dal suo corpo, ...