La supplente di scienze ed io (terza parte)
Data: 14/09/2017,
Categorie:
Masturbazione
Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti
... ma soprattutto la continua vibrazione che il tram trasmetteva ... ebbero un effetto che non avrei mai voluto provare e ... Maremma maiala venni!!! Provai ad allontanarmi prima che se ne potesse accorgere ma ottenni solo l’effetto contrario, visto che la gente mi respinse indietro, verso di lei aumentando ancora il contatto tra noi, e la sborra che ormai trasudava dai miei jeans macchiò anche il tessuto della sua gonna. Dio mio! Avrei voluto morire, avrei voluto che il pavimento del tram si aprisse e che l’inferno sottostante mi inghiottisse. Ma non successe nulla di tutto ciò, anzi non successe proprio nulla di nulla. La prof continuava a guardare fissa davanti a sé, non percependo o ignorando la calda vischiosità che le stava imbrattando la gonna, e alla fermata successiva mi fiondai giù dal tram rischiando di storpiare qualche vecchietta. Arrivai a casa agitatissimo! Ero rovinato! L’unica speranza che avevo era che la prof si accorgesse della macchia sulla gonna solo a casa e non potesse collegare l’accaduto alla mia persona, ma temevo che non fosse possibile avere una tale fortuna. Il giorno dopo, guarda caso, avevo proprio scienze ma non me la sentii di affrontare l’ipotesi di venire sputtanato e sospeso o chissà che altro, per cui dissi ai miei che non mi sentivo bene e non andai a scuola. Ma non potevo continuare così ad oltranza, per cui la settimana successiva non potei evitare di presentarmi ed entrai in classe come un condannato a morte che va al patibolo. La ...
... supplente entrò e si sedette alla cattedra come tutti gli altri giorni, non mi disse assolutamente nulla e cominciai a sperare di non essere stato individuato, col tempo però avevo l’impressione che i suoi sguardi cadessero sempre più frequentemente su di me. Mi sentivo sempre più osservato, e in due distinte occasioni mi sembrò che si mordicchiasse il labbro mentre mi guardava di soppiatto. La lezione terminò, poi terminò la mattinata. Alle due ero di nuovo sul maledetto tram e naturalmente la sfiga volle che ci fosse anche lei. Questa volta però lei si accorse della mia presenza e nonostante la folla pressante si spostò facendo in modo di trovarsi nuovamente davanti a me. Possibile? Mi sembrava che il suo sedere premesse contro il mio pube. Possibile? Non potevo assolutamente crederci ma ero abbastanza sicuro che oltre a premere col sedere contro di me, lei lo facesse impercettibilmente muovere in su e in giù in modo che strusciasse contro la mia patta dei pantaloni seguendo la direzione verticale che aveva già assunto il mio pisello in tiro. Presi coraggio e le misi una mano sul fianco in modo da tirarla ancora più verso di me, lei fece finta di nulla ma stette al gioco appoggiandosi anche con le spalle al mio torace. Il calore dei nostri corpi accaldati si fuse in un bollore unico. Ora i nostri corpi aderivano quasi perfettamente uno all’altro, e il mio cazzo completamente eretto continuava a strusciarsi contro la fessura tra le sue natiche. Per fortuna ero praticamente ...