1. Filippo - certe volte i sogni diventano realtà - 4


    Data: 20/06/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: ennese80

    Capitolo 4
    
    Nei giorni che seguirono con Filippo tornò tutto alla routine precedente al primo incontro. Andavo come al solito al bar, parlavamo del più e del meno,
    
    Non nego che pensassi a lui di continuo, sentivo con sempre maggiore intensità i sentimenti che crescevano in me e lottavo ogni giorno con essi ripetendomi che era solo sesso, che lui non avrebbe mai ricambiato e che, in ogni caso, c’erano di mezzo la sua compagna ed il figlio, non mi ci vedevo nelle vesti di sfascia famiglie.
    
    La mia mano mi dava piacere sognando i suoi baci, il suo corpo, il suo cazzo. Rivivevo gli istanti in cui eravamo stati insieme nell’attesa di un nuovo incontro. Io non mi sbilanciavo, sorridevo ed ero cordiale come sempre, non volevo essere pressante e comunque lui sapeva che lo desideravo e che sarebbe bastato chiedermelo.
    
    Era trascorso un mese dal nostro ultimo incontro e quel giorno Filippo mi mandò un messaggio chiedendomi di raggiungerlo a casa alle 19.
    
    Puntuale come un orologio suonai al citofono, il cuore mi batteva all’impazzata. “Sali” mi rispose. Mi aspettava davanti alla soglia, sorrise, entrai e le nostre bocche si cercarono all’istante. Dio quanto avevo desiderato quei baci, sentire la sua lingua accarezzare la mia. Le sue mani mi tenevano a sé in quel lungo bacio durato minuti ma che avrei voluto proseguisse per l’eternità.
    
    Lo guardai in viso, quando le nostre labbra si separarono, era bellissimo, mi sarei perso nei suoi occhi scuri.
    
    “Andiamo di là, ho ...
    ... voglia” e mi prese per mano.
    
    Entrati in camera gli sfilai la maglia e passai le mani sul suo petto villoso. Lo baciai sul collo e scesi a succhiargli i capezzoli. Gli alzai il braccio destro e dedicai del tempo alla sua ascella e poi ripetei il gesto sull’altra, i suoi gemiti erano la prova che gradiva il trattamento.
    
    Mi tolse anche lui la maglia e ricalcò i miei gesti.
    
    Ci distendemmo sul letto, lui era su di me e le nostre labbra si cercarono di nuovo, sembrano fatte di magnete e ferro.
    
    Gli sfilai i pantaloni e tolsi via anche i miei e, poco dopo, anche l’intimo e le calze presero la via del pavimento.
    
    Eravamo completamente nudi, i corpi caldi dalla voglia, i membri in erezione. Ci rotolavamo su quel letto toccandoci, baciandoci e leccandoci ovunque, labbra, petto, pancia, palle, culo, cosce e piedi.
    
    Godevamo l’uno dell’altro di quei lunghi preliminari.
    
    Filippo mi fece distendere sulla schiena, mi baciò e con la lingua scese sul mio corpo fino a raggiungere il mio cazzo che svettava possente per l’eccitazione. Lo afferrò con la mano, lo strinse, lo baciò ed iniziò a succhiarlo con una passione incredibile. Dopo qualche minuto si staccò, mi si avvicinò, mi baciò e mi disse “Cosa si prova a prenderlo?”, sul viso era decisamente imbarazzato ma evidentemente il desiderio di vivere quell’esperienza era più forte delle remore di una vita da eterosessuale.
    
    Lo baciai. “Non te lo so spiegare per bene, è bello altrimenti non lo farebbe nessuno.” Sorrisi. “Se ti va ...
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