Filippo - certe volte i sogni diventano realtà - 4
Data: 20/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: ennese80
... di provare sarei lieto di essere il primo.”
“Prometti di non farmi male?”
“Farò tutto ciò che posso perché per te sia solo piacere”. Ci baciammo.
Lo feci distendere sulla schiena col sedere a bordo del letto, gli feci alzare ed allargare le gambe. Era tesissimo. Non l’avrei certo penetrato così, aveva bisogno di rilassarsi. Guardai il suo buco, così stretto ed inviolato, lo accarezzai con un dito. Lui tremò. Avvicinai la mia bocca e glielo baciai. Uscii la lingua ed iniziai a lavorarlo. Leccavo avidamente ed iniziai a penetrarlo con la mia lingua. Gemeva di piacere. Sputai sul suo buco e spalmai la saliva col dito indice e poi delicatamente lo feci avanzare nel suo culo. Strinse per un secondo, per una reazione istintiva e poi si rilassò. Lo penetrai col dito per un po’, poi lo uscii e ripresi a leccarlo. Lo sentivo sciogliersi sempre di più lasciandosi andare all’estasi del godimento.
Sputai di nuovo e questa volta riuscii a penetrarlo con due dita. In parte grazie alla sua elasticità naturale e in parte grazie al rilassamento del mio trattamento, le due dita entrarono facilmente. Le mossi a lungo in lui. Dopo un po’ lo sentii pronto. Leccai di nuovo il suo buco, gli sputai sopra, sputai nella mia mano e lubrificai per bene il mio cazzo.
Lui mi guardò, sorrise. Gli feci ...
... poggiare le gambe sulle mie spalle ed avvicinai la cappella al su buco, spinsi delicatamente. Entrò. Lui era tranquillo, non stava provando dolore. Spinsi di più ed affondai tutto il mio cazzo in lui.
“Vai non mi fa male” disse per tranquillizzarmi. Iniziai a muovermi delicatamente, volevo farlo abituare. Filippo si prese il cazzo in mano ed iniziò a masturbarsi. Aumentai il ritmo. Il mio cazzo si muoveva in lui, sentivo il calore del suo retto avvolgere il mio membro. Il viso di Filippo era in preda al piacere, godeva, gemeva. Aumentai il ritmo, volevo lasciare qualcosa di me in lui, lasciargli dentro la mia sborra.
Non so quanto durò quella penetrazione, credo non tanto visto il mio grado di eccitazione. Uscii da lui e mi distesi al suo fianco. Mi abbracciò e mi baciò. “E’ stato bellissimo, non ci credevo”. Ricambiai il bacio.
“Ti voglio” disse. Mi fece mettere a 90, sputò sul suo cazzo e mi penetrò. Fu una penetrata intensa, forte, quasi violenta. Ogni tanto si distendeva su di me, cercava la mia bocca poi rialzava la schiena e riprendeva il ritmo. Scaricò il suo sperma in me.
Poi riprendemmo a baciarci e a toccarci. Era una sorta di necessità quel contatto, quelle carezze, l’unire le nostre salive, era come se ci fosse qualcosa in più rispetto all’animalesco istinto della scopata.
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