1. Un sogno di notte


    Data: 14/09/2017, Categorie: Etero Autore: sergio78, Fonte: Annunci69

    Lame luminose penetravano nel buio della camera. La luce gialla del lampione di fronte illuminava il loro sonno. Quella luce era come una luce di sicurezza, come quella che da bambina l’aveva protetta da mostri e uomini cattivi e che le aveva fatto compagnia.
    
    Ancora ora, che ormai era una donna che ogni notte si abbandonava sicura tra le braccia di uomo che l’amava, ancora ora quella luce esterna era la conferma di uno stato di sicurezza.
    
    E così non ebbe paura quando nel cuore della notte sentì un braccio pesare sul suo fianco. A quello stimolo la sua mente aprì uno spiraglio; il tempo necessario per rendersi conto che non c’era pericolo e subito ricadde nell’incoscienza.
    
    Qualcosa si stava sollevando e la sentiva scivolare, lentamente. La sensazione di un movimento, di qualcosa che stava capitando, forse lì o altrove.
    
    Immersa com’era nel sonno non poteva distinguere i contorni delle cose e degli avvenimenti, la realtà era il regno dell’onirico, nel quale lei era al contempo protagonista e spettatrice.
    
    Si mosse nella semi coscienza con la percezione di qualcosa di pesante. Un punto di luce colpì il suo occhio, che si era aperto nel movimento. Emise un mugugno.
    
    Un calore le stava scaldando il centro del corpo e da qui un flusso si stava irradiando verso il cuore. Vide un fuoco e accanto al fuoco lei e un’altra figura.
    
    I due sembravano contenti. ...
    
    Qualcosa le sfiorò il collo e istintivamente alzò la mano per cacciare chissà quale animale che si era ...
    ... posato su di lei. Sentì qualcosa di tondo, toccò meglio, dei peli… cercò di girarsi di colpo verso la bestia, ma era rallentata dalla solita pesantezza. Tastò ancora con la mano, una punta, qualcosa di morbido, dei
    
    contorni… e allora realizzò. Sentì il suo seno nella mano di lui e lei vi appoggiò sopra la sua, per istinto.
    
    Non era presente alla realtà, ma era lo stesso consapevole di ciò che stava accadendo.
    
    Non aveva alcuna bestia pericolosa su di sé, era il suo uomo che la esplorava nel cuore della notte.
    
    “Ha voglia”, le disse la voce della sua coscienza assopita. Mugugnò di nuovo e si mise supina e lo lasciò fare, sicura di non avere nulla da temere.
    
    Sentì la sua pelle ruvida sfiorarle la guancia e poi le labbra di lui cercare le sue. Le schiuse e attese. Le palpebre pesanti si sollevarono di poco e i suoi occhi videro le lame di luce tagliare parte del buio. Tutto era tranquillo, nessun rumore, alcun timore. Abbandonata nelle mani del suo amato, così era e così sapeva di essere anche durante il torpore del sonno. E sentiva che lui la voleva e si doleva di non riuscire a svegliarsi totalmente. Le sue membra erano così pesanti e stanche e lui era così delicato da lasciarla sospesa tra sonno e veglia.
    
    Sentì le labbra bagnarsi, la lingua di lui le sfiorava appena, inumidendole con la saliva. Leccò la goccia che sentì colare in un angolo della bocca e lì incontrò la lingua di lui e in quello stesso momento sentì la sua mano che avvolgeva il monte di Venere e ...
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