Scout: una partita a scacchi
Data: 22/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: skizzoinfoiato
Tornato nella mia cuccetta non chiusi occhio ipotizzando cosa potesse succedere non solo nell'immediato ma anche nel futuro prossimo sia a me che a Edo, ma confesso ero molto più preoccupato per me. Mio padre un alto ufficiale dell’esercito comandava un reparto scelto, facile forse per voi intuire quale e sfruttando la sua formazione aveva tirato su un agenzia investigativa diretta da mia madre, ero quindi stato erudito su molte attività intraprese in ambito di sicurezza o meglio di spionaggio dovrei dire.
Questo tornò molto utile, il saper trasgredire le regole la mia smania di documentare tutto con registrazioni, mi ero portato il cellulare e un microfono camuffato in una spilla piazzato sulla mia promessa (la promessa negli scout è il fazzoletto annodato attorno al collo).
Riuscii con una certa lucidità ad analizzare al situazione, era una partita a scacchi dove per adesso risultavo soccombere, elaborai una strategia che inizia a mettere in atto per difendermi.
La mattina dopo nessun imprevisto e sorpresa, io ed Edoardo fummo gli unici assegnatari di una camera doppia, non mi stupii del fatto che scoprimmo ci fosse una porta di comunicazione con un’altra camera, lesto tolsi al chiave che era dalla parte dell’altra camere e altrettanto rapidamente chiusi quella fonte di problemi a chiave, nessuna sorpresa Cosimo aveva detto la verità.
Dopo dieci minuti ci recammo all'adunata e partimmo per il nostro tour. Tornammo molto tardi e crollammo in un sonno profondo ...
... specie l’ignaro Edo, io , invece mi accorsi che qualcuno provò ad aprire una certa porta ma poi desistette.
La mattina dopo non mi meravigliai dell’appostamento che Cosimo mi fece all'ascensore:
“Allora? Cosa credi di fare? Non fare il furbo ragazzo! Non sfidarmi farò ciò che ho detto!”
Senza darmi tempo di rispondere:
“hai preso qualcosa di mio , dalla mia stanza contravvenendo ai miei ordini! Tutto deve tornare come stava!”.
Cosimo era davanti a me, mi dava le spalle, io avevo premuto il tasto rec, stavo registrando tutto a sua insaputa.
“io non ho preso niente!”
“ehi ragazzino con chi pensi di aver a che fare! Sto parlando della chiave! “ disse girandosi verso di me.
“oggi rientriamo per pranzo non mi importa che scusa troverete ma te e il tuo amico…. Troverete una scusa per non uscire e restare in albergo, e fatevi trovare pronti e disponibili ad obbedirmi ! CHIARO?!”
“Io non voglio! Non sono un frocio e non voglio!”
“pensi che mi freghi qualcosa di cosa vuoi? Prima lezione , non usare quel termine, noi siamo cultori del sesso maschile, seconda lezione vi darò così tanto cazzo che diventerà una droga poi… e io vi darò ciò che volete!”
“no!” .
Mi strizzò il cazzo ; “noooo? Senti testina di minchia un altro no e te lo pianto dentro senza complimenti talmente dentro che diventerà un nuovo tunnel per la TAV se osi dire ancora NO! Ora fila ed esegui ciò che ti ho detto o te ne pentirai!”.
Un suono sordo avvertì dell’arrivo al piano della ...