Appartamento all'ultimo piano - 2
Data: 26/06/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... prenderlo.
Glielo diedi. Miljan guardò con attenzione la copertina.
“Interessante”, commentò, riferendosi probabilmente alla troiona.
Colsi l’occasione al balzo.
“Lo metto su, se ti va.”, feci.
Lui mi guardò, senza rispondere e io lo interpretai come un consenso. Accesi col telecomando televisore e video.
Allungai la mano e lui mi consegnò il DVD. Lo inserii con le mani che mi tremavano. Adesso, qualcosa doveva succedere per forza! Mentre il film partiva, andai a prendere la bottiglia e riempii i bicchieri.
Muovendomi in giro, era impossibile nascondere la mia evidente erezione. Ma ormai non me ne fregava più niente. Ci mettemmo a guardare il film: fighe chiavate, tette succhiate, il cazzo mattatore di Rocco che si infilava trionfalmente dappertutto…
Istintivamente, mi portai la mano sul pacco e cominciai a lisciarmi l’uccello, facendone spudoratamente sgusciar fuori la punta sbavata dall’orlo del perizoma. Non so se Miljan se ne accorse, però lo sentii respirare più pesantemente.
Poi ci fu la scena in cui Rocco avvicinava il meganerchio proteso alla bocca spalancata della bionda di copertina, che lo accoglieva in bocca e cominciava a spompinarlo.
“Non sarebbe male… - commentai, volgendomi verso di lui – non trovi?”
Miljan si girò a guardarmi. Non disse niente, ma giurerei che mi lanciò un’occhiata in mezzo alle gambe. Era chiaramente su di giri.
“Di’ – ripresi, cogliendo l’occasione – non ti piacerebbe adesso un bel pompino?”, e lo ...
... fissai intenzionalmente in mezzo alle gambe.
“Servirebbe tuo amico di altra sera.”, disse lui tra l’imbarazzato e l’eccitato, poggiandosi una mano sul pacco, come a nascondere qualcosa.
“Eh, sì… - feci io – potrei telefonargli, ma è sposato, a quest’ora non può uscire.”
“Ah, sposato.”, osservò lui con gli occhi puntati sul cazzo di Rocco che riempiva la bocca della troia di siero lattiginoso.
“Sì, - feci io – comunque... - avevo il cuore in gola… o la va o la spacca! - Posso… fartelo io, se vuoi…”, avevo la gola secca.
“Tu?...”, la sua voce era soffocata.
“Perché no? – ormai mi veniva tutto più facile – Ogni tanto lo faccio a lui… posso farlo pure a te…”
Mi fissò con gli occhi che gli brillavano. Io avevo ormai l’uccello completamente fuori.
“Dai, - feci – togliendogli la mano dal pacco, onde aver finalmente libero accesso all’oggetto delle mie più cupe e sfrenate libidini.
“No…”, protestò debolmente lui.
“Dai, te lo faccio volentieri…”
“No… lascia stare…”
Ma la sua mano venne via facilmente e lui non mi fermò, quando gli sbottonai i pantaloncini. Tirata giù la zip, infilai la mano nella patta… incontrai la sua carne… Altroché se ce l’aveva duro!
Accennò ancora qualche debole protesta di circostanza, ma non mi impedì di impugnare il suo bastone caldissimo. Cercai di tirarglielo fuori, ma era difficoltoso, dato il livello di turgore raggiunto.
“Aspetta…”, fece allora lui e sollevò leggermente il sedere, sfilandosi lui stesso pantaloncini e ...